L'epidemiologia rende evidente l'associazione fra calcio e Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. I calciatori mostrano una probabilità maggiore di sviluppare la malattia rispetto alla popolazione sana, come emerge da alcuni dati presentati nel corso del convegno organizzato dalla Figc a Coverciano.
Tuttavia, sottolinea Paolo Zeppilli, presidente della Commissione scientifica della Figc sulla Sla, il calcio – e lo sport in genere – può soltanto favorire questo tipo di malattia, non provocarla: “è evidente che se non hai quel difetto genetico, quella malattia delle cellule, non ti verrà mai la Sla. Magari a questi soggetti giovani la Sla sarebbe venuta a 60 anni o a 55 anni, ma è venuta prima perché il calcio in qualche maniera, con la fatica, lo stress, l'ha favorita. Noi stiamo cercando anche di capire qual è il legame, qual è il meccanismo. Se continuiamo a dire che è colpa del calcio ...
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