Per ridurre il rischio cardiovascolare globale è meglio intervenire con una terapia combinata che agisca su pressione, colesterolo e aggregazione delle piastrine.
Una terapia combinata – meglio ancora se somministrata con un’unica polipillola per migliorare l’adesione al trattamento – riesce a ridurre il rischio di infarto del 53%, di ictus del 51% e di decessi per malattie cardiovascolari del 49%.
Lo segnala uno studio dell’Università McMaster pubblicato su The Lancet. Lo studio, che ha coinvolto ricercatori di 13 paesi diversi, si è concentrato sulle terapie di combinazione a dose fissa somministrate a un totale di 18.000 soggetti.
I risultati indicano la necessità di un approccio personalizzato e variegato, che tenga in conto i diversi fattori di rischio.
Fra questi, quello che riveste l’importanza maggiore è il valore del colesterolo Ldl. I dati dello studio Santorini ...
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