Uno studio del Centro Cardiologico Monzino, pubblicato sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology, rivela come il “deficit funzionale” di ferro sia un fattore prognostico per lo scompenso cardiaco che contribuisce a prevedere l’evoluzione della malattia e permette di curarla meglio.
I dati appena pubblicati confermano infatti che nei pazienti con scompenso cardiaco il deficit “funzionale” di ferro si associa a una prognosi peggiore, motivo per cui è molto importante diagnosticarla e trattarla per ridurre il rischio di mortalità.
È noto che anemia e deficit di ferro sono fattori di rischio per ospedalizzazione e mortalità nei pazienti con scompenso cardiaco. Si stima, infatti, che l’anemia, che significa scarsi valori di emoglobina nel sangue, riguardi il 53-58% dei pazienti con scompenso, mentre il deficit di ferro, definito come insufficienza della disponibilità di ferro ...
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