Uno studio internazionale coordinato da due ematologi di Università Statale di Milano e Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, pubblicato sulla rivista “Nature Communications”, rivela come, dall’analisi del genoma delle cellule del mieloma multiplo asintomatico, si potrà in futuro prevedere la progressione della malattia dalla sua variante silente verso forme aggressive e sintomatiche con maggiore accuratezza rispetto agli esami di laboratorio in uso.
Il mieloma multiplo è il secondo tumore delle cellule del sangue per frequenza e, al momento, non esistono cure capaci di guarire la malattia. Con l’avvento di nuovi farmaci la sopravvivenza mediana è tuttavia migliorata, da circa 3 anni nei primi anni del 2000 a 7-10 anni per i pazienti diagnosticati oggi.
Il mieloma multiplo è preceduto in alcuni casi da una forma asintomatica, in cui il tumore è presente ma non causa danni ...
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