Al momento, l’utilizzo degli smartwatch per lo screening della fibrillazione atriale e di altri disturbi del ritmo cardiaco è dettato più dal marketing che da solide basi scientifiche.
A sostenerlo è il cardiologo Gregory Marcus della University of California di San Francisco, secondo cui sono necessarie valutazioni scientifiche più approfondite per comprendere il reale rapporto rischi/benefici.
«Il rilevamento della fibrillazione atriale tramite smartwatch è molto promettente, ma è necessario un lavoro sostanziale per integrare queste informazioni ricevute dai consumatori nella cura ottimizzata dei nostri singoli pazienti e nel benessere del pubblico», scrive l'esperto su Circulation.
Marcus ha studiato l’Apple Watch e il Fitbit, che utilizzano sensori fotopletismografici per il monitoraggio del battito cardiaco, e le loro potenzialità nel rilevamento della fibrillazione atriale. ...
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