Se in alcune malattie ansia e stress hanno un'importanza secondaria, per i gastroenterologi sono l'ospite certo e indesiderato in ambulatorio o in reparto, insieme al malessere dichiarato dal paziente. Per questo, il piano di cura oggi tiene conto non solo della patologia gastrointestinale, ma anche del suo stato emotivo.
A spiegare l'importanza di questo approccio è Francesco Ferrara, Medico UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Interventistica presso l'Ospedale Maggiore di Bologna, socio AIGO e Responsabile scientifico del corso organizzato con i Presidenti AIGO delle tre Regioni: "Abbiamo voluto dedicare un intero corso per capire e imparare a gestire queste interazioni con terapie mirate e più efficaci. Un tempo non ci si soffermava se non in modo molto marginale su questi aspetti, perché al di là dell'empatia, che è fondamentalmente innata, si insegna una medicina soprattutto ...
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