Se guardiamo una bambina che porta la mano davanti alla bocca, subito percepiamo il suo messaggio, che ci indica che ha detto una bugia.
Ma quali network cerebrali vengono attivati nella comunicazione “silente”, cioè quando il messaggio è veicolato dal corpo o meglio, quando è la postura del corpo in sé a essere un messaggio?
La teoria dell’embodied cognition vorrebbe che, per comprendere il linguaggio del corpo - cioè qual è il significato che la persona che abbiamo di fronte ci vuole mandare attraverso la sua postura - noi ci immedesimassimo nell’altro immaginando di assumere la stessa postura: solo così potremmo comprendere il significato.
Ma siamo sicuri che le cose stiano proprio così?
Un gruppo di studiosi italiani guidati da Barbara Tomasino, responsabile scientifico del Polo friulano dell’IRCCS Medea, ha verificato l’ipotesi dell’embodied cognition e ha indagato le basi ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293536 volte