All’inizio della pandemia si temeva che i pazienti con asma fossero particolarmente a rischio di insufficienza respiratoria da polmonite Covid-19. Successivamente ci si è resi conto che i pazienti asmatici ricoverati con la polmonite Covid erano pochi (dato in linea con quelli raccolti in Cina) e che la percentuale di pazienti affetti da asma ricoverati era inferiore alla percentuale dei pazienti asmatici sulla popolazione generale.
“Sembrava che, in un certo senso, l’asma allergico fosse una patologia protettiva nei confronti delle conseguenze più gravi dell’infezione da SARS-CoV-2”, afferma il dott. Alberto Tedeschi, specialista allergologo AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri) “e questi dati sono stati confermati da vari studi compreso uno studio multicentrico AAIITO realizzato durante la prima ondata della pandemia”. Lo studio AAIITO ...
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