Un nuovo passo in avanti nel trattamento delle lesioni cerebrali. Sarà possibile “bombardare” alcune parti del cervello non più con radiazioni ionizzanti invasive, ma con gli ultrasuoni che vengono utilizzati per trattare colecisti o calcoli renali. Ne abbiamo parlato con Domenico Iacopino, docente di neurochirurgia al Dipartimento di Biomedicina sperimentale e neuroscienze cliniche dell’Università di Palermo.
Professore, può illustrarci questa innovazione?
«È un’innovazione a tutti gli effetti, anche se già 60 anni fa Leksell e altri neurochirurghi avevano pensato agli ultrasuoni per curare le lesioni cerebrali in maniera non invasiva. All’epoca la tecnologia disponibile non lo permetteva e quindi si ripiegò sulle radiazioni ionizzanti da cui derivò la gamma knife. Adesso gli avanzamenti tecnologici hanno permesso di riprendere quella vecchia idea e da qualche anno abbiamo a ...
(Continua)
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