La natura ci offre una nuova opzione terapeutica per migliorare la memoria e trattare una malattia grave come il Parkinson. Si tratta della cannella che, secondo uno studio del Rush University Medical Center di Chicago, avrebbe la capacità di invertire le alterazioni biochimiche e cellulari che caratterizzano il cervello dei topi con capacità di apprendimento limitate.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Neuroimmune Pharmacology, è stato coordinato dal dott. Kalipada Pahan, che spiega: «Se questi risultati venissero replicati anche sugli esseri umani con le stesse caratteristiche, sarebbe un notevole passo in avanti».
Nell'ippocampo dei soggetti con difficoltà di apprendimento vi sarebbero livelli meno elevati di Creb, una proteina coinvolta nei processi mnemonici, e più subunità alfa-5 di recettori Gabaa (Gabra5, le proteine che generano segnali inibitori).
Nel corso della ...
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