La concentrazione di creatinina nel sangue non rappresenta un parametro ideale per la valutazione del rischio di insufficienza renale. Sarebbe meglio basarsi su una riduzione del 30 per cento della velocità di filtrazione glomerulare (Gfr).
È quanto afferma uno studio della Bloomberg School of Public Health pubblicato su Jama e realizzato da un team diretto dal prof. Josef Coresh, che spiega: «la malattia renale cronica è un problema di salute pubblica in tutto il mondo dati anche l’aumento di prevalenza e i costi elevati di trattamento, ma nonostante la disponibilità di semplici esami di laboratorio per monitorarla, ci sono pochi studi clinici sull’argomento».
Il raddoppio della concentrazione di creatinina rispetto ai valori di partenza corrisponde a una riduzione del 57 per cento della Gfr, una condizione già tardiva che limita la fattibilità di studi clinici sulla funzione ...
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