L’esposizione a nanoparticelle di origine urbana, anche a bassi valori di materiale particolatofine (PM2.5), può generare risposte pro-ossidative e infiammatorie, alla base dello sviluppo di malattie polmonari. È quanto emerge da uno studio, condotto e coordinato dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), in collaborazione con le Università Bicocca e La Statale di Milano, l’Università Sapienza di Roma, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, pubblicato su Scientific Reports.
“La metodologia, da noi messa a punto nel 2017 per la prima volta, si basa sull’esposizione diretta di cellule bronchiali umane in campo (laddove è possibile caratterizzare online il PM2.5, in questo caso in Pianura Padana), ed è stata sviluppata per studiare gli impatti sulla salute alle basse concentrazioni di particolato fine”, spiega Francesca ...
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