Uno studio pubblicato su Nature Medicine mostra come l’eccesso di prodotti di degradazione della vitamina B3 sia associato a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare, di infarto miocardico e di ictus.
«La cosa interessante di questi risultati è che questo percorso sembra fornire un contributo precedentemente non riconosciuto ma significativo allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Inoltre, possiamo misurare i prodotti, il che significa che esiste il potenziale per test diagnostici. Queste intuizioni pongono le basi per lo sviluppo di nuovi approcci per contrastare gli effetti di questo percorso», spiega Stanley Hazen della Cleveland Clinic.
I ricercatori hanno analizzato i campioni di plasma di 4.325 persone, scoprendo che due prodotti di degradazione della niacina - i metaboliti N1-metil-2-piridone-5- carbossamide (2PY) e N1metil-4-piridone-3-carbossamide (4PY) - erano ...
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