L’inibizione nel cervello dell’attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC7) con un farmaco somministrato tramite spray nasale può contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici dell’Alzheimer.
A studiarne la realizzazione è un team di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma guidato dal prof. Claudio Grassi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, e dal prof. Salvatore Fusco, Associato di Fisiologia.
Gli esperti hanno scoperto che nel cervello di persone morte con Alzheimer è presente un eccesso dell’enzima S-aciltransferasi che potrebbe divenire, dunque, il bersaglio di nuove cure. Maggiore era la concentrazione di tale enzima nel cervello peggiori erano le performance cognitive del paziente.
Alla base dello sviluppo della malattia di Alzheimer vi sono alterazioni a carico di alcune proteine, tra le quali beta amiloide e tau, che si aggregano e si ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
3742 volte