Qualsiasi sensazione dolorosa riferita alla testa, in particolare alla volta cranica. È uno dei disturbi più frequenti e può essere un sintomo benigno, espressione di un semplice affaticamento o di una tensione oppure, se forte e persistente, un sintomo di malattia cerebrale, come un ematoma, una encefalite, una meningite, oppure può essere espressione di una ipertensione grave. In tutti questi casi si parla di c. secondaria, in quanto sintomatica di una patologia organica, mentre nelle evenienze dove non è possibile individuare una causa precisa, la c. è considerata primitiva o essenziale.
Il tipo del dolore può essere fisso o pulsante, la sua durata, la sua localizzazone, e tutte le condizioni che la favoriscono e la innescano o al contrario che ne provocano la risoluzione. Significative sono anche la ripetitività e l'intensità del dolore, che può raggiungere punte insopportabili sino a rendere estremamente penosa la vita del paziente, e la frequenza degli attacchi dolorosi oltre alla loro durata (minuti, ore, o giorni). Schematicamente si possono distinguere vari tipi di c., fra cui l'emicrania e la c. muscolo-tensiva. Per emicrania si intende una serie di attacchi acuti di c. a una metà della testa, spesso accompagnati da nausea e vomito e preceduti da disturbi visivi, come zig-zag luminosi e fotofobia, insorgenti nell'adolescenza o in età giovanile, spesso in membri di famiglie in cui altri individui sono colpiti, e in genere più frequenti nelle donne, con esacerbazioni nel periodo premestruale. La patogenesi dell'emicrania è legata a modificazioni del flusso di sangue cerebrale, dovute a costrizione arteriolare e a successiva vasodilatazione. Al contrario dell'emicrania, la c. muscolo-tensiva colpisce in genere l'età adulta, non presenta familiarità e può avere una durata notevole, disturbando anche il sonno notturno. Il dolore è più diffuso che nell'emicrania, interessando anche la porzione posteriore del cranio e la nuca. È facilmente scatenata da emozioni, stress e tensione nervosa ed è frequente in soggetti depressi e ansiosi, tanto che a volte può essere curata con la psicoterapia. Sono possibili e tutt'altro che rare forme di c. miste, con entrambe le componenti, vascolare e muscolo-tensiva. Un tipo particolare di emicrania è infine quello definito come c. a grappolo, consistente in attacchi di dolore estremamente intenso localizzato all'orbita e alla regione periorbitaria, accompagnato da lacrimazione, rinorrea, edema e arrossamento della zona colpita. La durata è molto breve ma il disagio dei pazienti, per la maggior parte uomini, è notevole; la frequenza degli attacchi è variabile ma fortunatamente in genere non è elevata, anche se fattori psichici ed emozionali, così come lo stress e l'intenso lavoro, possono accentuarla.
Vanno differenziate con opportune indagini strumentali (EEG, Tac, Doppler, etc.) le cefalee primitive (emicrania, cefalea a grappolo) da quelle secondarie ad altra patologia (ipertensione, meningite, encefalite, tumori cerebrali, tensiva, arterite temporale, etc.) perché nelle secondarie è la causa che va curata, la cefalea è solo un sintomo di una patologia sottostante.
La terapia dell'attacco emicranico si basa sull'uso di antinfiammatori non steroidei, come l'aspirina e simili, e sul riposo, possibilmente al buio e nel silenzio. Per coloro che soffrono di attacchi ricorrenti è consigliabile anche una terapia di fondo che comprende una vasta gamma di farmaci, come metisergide, propranololo, pizotifene, amitriptilina e fenelzina. Le tecniche più recenti riguardano il biofeedback, con il quale l'individuo impara ad autocontrollare il tono e il calibro dei vasi sanguigni. La terapia della c. muscolo-tensiva fa molto perno sulle tecniche di rilassamento, sui massaggi, e sulla psicoterapia, anche se non esclude l'uso di farmaci, soprattutto blandi sedativi e antidepressivi, ricorrendo agli antidolorifici solo nel caso di attacchi di forte dolore. Recentemente è entrato nell'uso clinico un nuovo farmaco, il sumatriptan, che è un antagonista specifico e selettivo dei recettori 5HT1-LIKE della serotonina a livello soprattutto dei vasi cerebrali che viene utilizzato per bloccare o abortire le crisi acute di emicrania e di cefalea a grappolo. La genetica si è indirizzata anche verso la ricerca sulle cause di alcuni tipi di c., come le emicranie a carattere familiare, nelle quali si ipotizzava una componente ereditaria. Nel 1996 è stato individuato (Università di Leida, Paesi Bassi) un gene responsabile del trasporto del calcio tra le cellule cerebrali, che sarebbe responsabile di una rara forma di emicrania, nota come «emicrania familiare emiplegica». Se questo gene non funziona normalmente le conseguenti oscillazioni del livello del calcio si riflettono sul funzionamento di alcuni neurotrasmettitori, la cui alterazione è stata collegata a questo tipo di emicrania. La prima conseguenza di questa scoperta è l'avvio di ricerche per individuare la componente genetica di altre forme di c. e nello stesso tempo di sviluppare terapie farmacologiche rivolte a ripristinare il corretto livello di calcio che fluisce tra i neuroni.
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