Artrite Processo morboso di tipo infettivo-infiammatorio che colpisce le strutture anatomiche di una o più articolazioni. Le a. acute infettive sono dovute a microrganismi che giungono all'articolazione per contiguità (ad esempio l'osteomielite) o attraverso la circolazione del sangue o direttamente dall'esterno attraverso ferite interessanti anche la capsula articolare. Nella fase acuta, caratterizzata da febbre, dolore vivo e impotenza funzionale, l'attuale uso di antibiotici appropriati ha reso la forma più controllabile. Il drenaggio della cavità articolare seguito dall'infiltrazione locale di antibiotici e immobilizzazione si rende necessario in caso di: infezione da microrganismi resistenti alla comune chemioterapia; presenza di essudato purulento, come in caso di infezione stafilococcica; formazione di ascessi nelle parti molli; infezione dell'articolazione coxofemorale per la maggior frequenza di complicazioni invalidanti a questo livello. Nella fase subacuta, che vede recedere la sintomatologia, l'intervento medico consiste nella prevenzione delle deformità e nel ripristino della funzione articolare. La mobilizzazione dell'articolazione viene eseguita gradualmente, alternando la ginnastica a periodi di immobilità. Altre forme di a. sono un importante sintomo di alcune malattie sistemiche, come la psoriasi (a. psoriasica), la gotta (a. gottosa), la blenorragia (a. blenorragica o gonococcica), la sifilide e la tubercolosi. La terapia di queste forme dipende strettamente dalla cura della malattia di base. Una forma particolare di a. cronica è l'a. reumatoide: colpisce prevalentemente le piccole articolazioni (mani, piedi) ma anche i gomiti e le ginocchia; ha un decorso lungo, con remissioni e riesacerbazioni, e un esito per alcuni casi sfavorevole a causa dell'instaturarsi di deformità articolari permanenti con gravi limitazioni funzionali (tipiche le nocche ingrossate e la deviazione all'esterno delle falangi). È una malattia più frequente nella donna e l'età di insorgenza è intorno ai 25-30 anni; esiste tuttavia anche una forma che colpisce l'infanzia e l'adolescenza (a. reumatoide giovanile) interferendo con la crescita e lo sviluppo e che però tende a guarire con maggior facilità rispetto a quella dell'adulto. La causa dell'a. reumatoide è sconosciuta ma è definitivamente accertata l'origine autoimmunitaria della malattia, la quale, tra l'altro, non è più considerata esclusivamente articolare ma sistemica, per il frequente coinvolgimento di altri organi, come la cute, i nervi, il polmone e l'occhio. Dolore, tumefazione articolare, rigidità e impaccio nei movimenti sono i principali sintomi locali, ma non mancano anche sintomi generali, come debolezza, malessere, perdita di peso. La terapia si avvale di farmaci antinfiammatori (salicilati) dei sali d'oro, di farmaci che agiscono sul sistema immunitario (penicillamina), di cui dovrebbero mitigare l'alterata reattività, dei corticosteroidi i quali, oltre che per bocca, possono essere somministrati per iniezione intrarticolare. Le rigidità e le posizioni viziate richiedono programmi di fisioterapia che hanno un notevole valore preventivo nei confronti degli esiti invalidanti. Quando questi si sono instaurati, l'unico rimedio efficace è spesso l'intervento chirurgico di inserimento di una protesi articolare (artroplastica). Artrite infettiva Infezione localizzata ai tessuti molli dell'articolazione. I microrganismi responsabili della malattia possono penetrare dall'esterno, attraverso una ferita, oppure possono raggiungere l'articolazione da un altro punto di infezione del corpo, seguendo il circolo sanguigno o linfatico. Si possono distinguere artriti acute e artriti croniche. Le artriti acute sono piuttosto frequenti, provocate nella maggior parte dei casi da batteri piogeni, quali stafilococco aureo, streptococco, gonococco, e da gram-negativi. Questo tipo di infezione è favorito dal diabete, da uno stato di immunodepressione (provocato per esempio, da cure con cortisonici o con farmaci antitumorali), dall'alcolismo. Si manifesta in modo brusco e ha un'evoluzione rapida: raggiunge il massimo della gravità in due o tre giorni. I sintomi sono: dolore; gonfiore; arrossamento dell'articolazione interessata, che è calda al tatto e non può essere mossa. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici per via generale e per applicazione locale. Se nell'articolazione si è formato un accumulo di materiale purulento è necessario asportarlo con una puntura articolare (artrocentesi). L'articolazione deve essere immobilizzata con un apparecchio gessato per ridurre i fenomeni dolorosi e quelli infiammatori. Artrite cronica L'artrite cronica comprende forme aspecifiche, che sono di solito l'evoluzione di forme acute non curate in modo adeguato, e forme specifiche (da brucellosi, tubercolosi, sifilide ecc.), che sono attualmente più frequenti. Il processo infiammatorio cronico porta alla formazione di aderenze fibrose tra le strutture dell'articolazione che determinano un progressivo irrigidimento della stessa sino a una condizione di impotenza funzionale, in cui il soggetto non è più in grado di muovere l'articolazione. La terapia della forma cronica deve essere anzitutto preventiva. Un buon trattamento delle infezioni acute evita nella maggior parte dei casi il cronicizzarsi del processo, specialmente nella fase di riabilitazione, quando è molto importante eseguire una fisioterapia che contrasti la rigidità articolare e tendinea, conseguenza dell'infezione o anche solo dell'immobilità. Oltre alla fisioterapia possono essere d'aiuto la diatermia, la magnetoterapia e la marconiterapia. Artrite psoriasica Artropatia associata alla psoriasi. Le manifestazioni cutanee spesso precedono l'artrite psoriasica, che si rende evidente con l'estendersi del quadro clinico cutaneo, ma anche in presenza di scarse lesioni. Le articolazioni maggiormente interessate sono le interfalangee distali delle dita delle mani e dei piedi, della colonna vertebrale e sacroiliache. Determina una progressiva limitazione della motilità articolare con gravi deformazioni, anchilosi e lussazioni delle dita. Colpisce individui giovani e ha evoluzione cronica. Artrite reumatoide Malattia infiammatoria cronica che colpisce prevalentemente le articolazioni, ma che può coinvolgere anche il sistema nervoso, l'apparato respiratorio, l'apparato cardiocircolatorio e il sangue. La causa della malattia è sconosciuta: si ritiene possa essere provocata da un virus che colpisce un soggetto predisposto geneticamente a sviluppare questo tipo di patologia. L'artrite reumatoide rientra nel gruppo delle collagenopatie, in quanto le lesioni coinvolgono soprattutto il tessuto connettivale. È caratterizzata dalla presenza nel sangue di immunocomplessi (complessi antigene-anticorpo) e del fattore reumatoide (anticorpo che lega una porzione di altri anticorpi). Queste sostanze si accumulano soprattutto a livello delle articolazioni, dove scatenano il processo infiammatorio, responsabile del dolore e della rigidità dell'articolazione interessata. Questi sintomi si manifestano soprattutto al mattino e tendono a diminuire con il movimento. Le articolazioni più colpite sono quelle delle dita della mano, del polso, delle ginocchia, delle spalle, dei gomiti. La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci antinfiammatori (salicilati, fenilbutazone, indometacina, diclofenac) ma anche su norme di comportamento indirizzate a risparmiare i danni alle articolazioni: ginnastica, fisioterapia, uso di supporti che tengano in posizioni corrette le articolazioni durante la notte ecc. Nelle forme molto gravi, e solo sotto stretto controllo medico, possono essere somministrati i sali d'oro, la D-penicillamina, la clorochina e il methotrexate.
Si basa sui sintomi e segni presenti dal paziente. Per individuare la causa si preleva un campione di liquido da un'articolazione colpita e lo si esamina al microscopio alla ricerca di microrganismi, acido urico o altri cristalli. Talvolta si esegue una coltura del liquido. Anche le radiografie sono utili per accertare il tipo di danno e l'entità, mentre gli esami del sangue rivelano la presenza di proteine.
I diversi tipi di artropatie hanno terapie specifiche: per esempio, antibiotici per l'artrite settica, antinfiammatori per l'artrite reumatoide e l'artrosi, allopurinolo per la gotta. Per trattare le diverse forme di artropatia vengono somministrati molti altri farmaci, ma nessuno sembra assicurare la guarigione.
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