La tomografia a emissione di positroni (o PET dall'inglese Positron Emission Tomography) è una tecnica di medicina nucleare e di diagnostica medica utilizzato per la produzione di bioimmagini (immagini del corpo). La PET fornisce informazioni di tipo fisiologico, a differenza di TAC e RMN che invece forniscono informazioni di tipo morfologico del distretto anatomico esaminato.
La mappa risultante rappresenta i tessuti in cui la molecola campione si è maggiormente concentrata e viene letta e interpretata da uno specialista in medicina nucleare o in radiologia al fine di determinare una diagnosi ed il conseguente trattamento.
.... continua in basso nella pagina con rischi e dolore dell'esameLa procedura inizia con l'iniezione (generalmente per via endovenosa) o inalazione di gas (rari casi) nel soggetto da esaminare, di un isotopo tracciante con emivita breve, legato chimicamente a una molecola attiva a livello metabolico. Dopo un tempo di attesa, durante il quale la molecola metabolicamente attiva (spesso uno zucchero) raggiunge una determinata concentrazione all'interno dei tessuti organici da analizzare, il soggetto viene posizionato nello scanner. L'isotopo di breve vita media decade, emettendo un positrone. Dopo un percorso che può raggiungere al massimo pochi millimetri, il positrone si annichila con un elettrone, producendo una coppia di fotoni gamma emessi in direzioni opposte fra loro. Lo scanner utilizza la rilevazione delle coppie di fotoni per mappare la densità dell'isotopo nel corpo, sotto forma di immagini di sezioni (generalmente trasverse) separate fra loro di 5 mm circa.
L'esame non causa alcun dolore o fastidio. la quantità di radioattività iniettata è esigua e la dose al paziente è bassa. L'esame ha una controindicazione assoluta per le donne in gravidanza o in allattamento. Attenzione anche nel caso di ritardo del ciclo. Inoltre le persone che hanno eseguito trattamenti radioterapici da meno di tre mesi e quanti hanno subito interventi chirurgici o procedure invasive da meno di un mese devono dichiararlo prima dell'esame, per agevolare l'interpretazione del risultato. Per i pazienti con diabete conclamato e in terapia ipoglicemizzante è raccomandata una valutazione da parte del medico prima dell'eventuale esecuzione dell'esame in quanto l’esame prevede la somministrazione di glucosio. Durante il periodo di allattamento è consigliabile che le donne segnalino al medico questa circostanza per ricevere istruzioni sul periodo della necessaria interruzione dell’allattamento al seno, che varia a seconda del radiofarmaco utilizzato.