(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) di ulcere e trombosi venosa”.
Lo studio Gutenberg pubblicato sullo European Heart Journal ha evidenziato per la prima volta nella popolazione generale la prevalenza dell’Insufficienza Venosa Cronica – stadio avanzato della MVC – e l’associazione tra questa e le comorbidità cardiovascolari (CV), dimostrando che all’aumentare della gravità della MVC è associato un aumentato rischio cardiovascolare, così come un aumento della mortalità da tutte le cause.
“Le evidenze scientifiche emerse rimettono in discussione il pensiero convenzionale sulla separazione tra malattia venosa e arteriosa. L’osservazione delle gambe è fondamentale per diagnosticare la MVC ma la presenza di vene varicose, edema, cambiamenti della pelle e ulcere devono essere considerate un potenziale campanello d’allarme di malattia cardiovascolare – spiega Romeo Martini, Presidente Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare – Ancora oggi, infatti, il paziente con MVC viene avviato a un percorso diagnostico-terapeutico (PDTA) limitato alla sola patologia degli arti inferiori. Sarebbe tempo che si definissero PDTA prendendo in considerazione i suggerimenti dello studio Gutenberg, vale a dire, prevedere ulteriori e semplici screening vascolari per i pazienti con MVC negli stadi più avanzati. Un’anamnesi sulla familiarità per malattie cardiovascolari, la palpazione dei polsi arteriosi, la misura dell’indice pressorio caviglia/braccio e il dosaggio del colesterolo LDL possono essere facilmente eseguiti sul paziente con MVC evidenziando coloro a più elevato rischio cardiovascolare”.
Chi è colpito da MVC può infatti subire complicanze cardiovascolari serie, che confermano il legame fra le due patologie.
“Il link tra la MVC e le malattie cardiovascolari è dato principalmente dal fatto che le due patologie condividono alcuni fattori di rischio come l’età, il fumo, il diabete mellito, l’obesità e il sovrappeso, che si associano ad una disfunzione dell’endotelio, un’infiammazione cronica e una trombosi che è dovuta al lento flusso e alla conseguente ipercoagulabilità che costituiscono le basi fisiopatologiche di entrambe le patologie”, spiega Leonardo De Luca, Segretario generale ANMCO e cardiologo presso la U.O.C. di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma.
Anche un altro dato emerso dallo studio tende a confermare il nesso fra MVC e patologie cardiovascolari. La malattia, infatti, è un predittore di patologie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus.
“Lo studio Gutenberg ha infatti dimostrato che le persone con MVC nelle fasi più avanzate hanno un rischio maggiore di sviluppare negli anni una malattia cardiovascolare di tipo arterioso e hanno anche una mortalità per tutte le cause, rispetto alle persone che non ne soffrono – dichiara Roberto Pola, Segretario Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare – Un’ipotesi che si sta facendo strada nella comunità scientifica presuppone che sia l’infiammazione cronica il meccanismo biologico sottostante a queste due patologie. Infatti, nella patologia aterosclerotica, che è alla base dell’infarto e dell’ictus, si riscontra un importante contributo infiammatorio e d’altro canto anche nella malattia venosa cronica si osserva un’aumentata produzione di molecole infiammatorie”.
Lo studio Gutenberg evidenzia quindi l’importanza di un nuovo approccio per la MVC, soprattutto negli stadi più avanzati. “Questa è quella che si definisce visione olistica del paziente, vale a dire farsi carico di tutte le sue problematiche e considerare la possibilità che esistano interazioni a distanza fra patologie apparentemente non collegate tra loro – conclude Claudio Borghi, Direttore UO Medicina Interna Cardiovascolare Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche-Università di Bologna – Negli ultimi 20 anni, nell’ambito delle malattie cardiovascolari, questo approccio ha fatto emergere anche altre condizioni, apparentemente distaccate dal funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio, che sono invece in grado di condizionare lo sviluppo delle malattie cardiovascolari stesse e fanno sì che oggi l’approccio a queste malattie non possa più essere focalizzato solo su un prevalente fattore di rischio, ma debba valutare ogni singolo paziente nella sua complessità. In questo senso tutti i professionisti sanitari dovrebbero collaborare in maniera multidisciplinare per definire percorsi diagnostico-terapeutici in grado di gestire al meglio il paziente”.
Notizie specifiche su: malattia, venosa, cuore, 09/03/2023 Andrea Sperelli


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

La malattia venosa cronica aumenta il rischio cardiaco

  • La malattia venosa cronica aumenta il rischio cardiaco Condizione complessa che può provocare danni gravi
    (Leggi)


Nuova tecnica per le vene varicose

  • Nuova tecnica per le vene varicose Un dispositivo scongiura l’intervento chirurgico
    (Leggi)


Gambe di nuovo belle grazie al 3D

  • Utilizzo combinato di metodiche diverse per risolvere i problemi
    (Leggi)


Vene varicose, ci pensa la scleroterapia

  • Vene varicose, ci pensa la scleroterapia Quasi una donna su due ne soffre nel corso della vita
    (Leggi)


Le vene si curano d'inverno

  • Le vene si curano d'inverno Il periodo migliore per affrontare il problema
    (Leggi)


Gli effetti del caldo su gambe e muscoli

  • Gli effetti del caldo su gambe e muscoli I consigli di Assosalute per affrontare il caldo in città
    (Leggi)


L’anidride carbonica «sgonfia» le gambe

  • I fastidi alle articolazioni basse peggiorano con il caldo
    (Leggi)


Gambe gonfie per il caldo? Ecco cosa fare

  • Gambe gonfie per il caldo? Ecco cosa fare I consigli di Assosalute per combattere l’insufficienza venosa
    (Leggi)


10 consigli per prevenire e curare le varici

  • 10 consigli per prevenire e curare le varici Cause e rimedi per impedire il reflusso di sangue nelle gambe
    (Leggi)


Malattia avventiziale cistica, sembra trombosi ma non lo è

  • Malattia avventiziale cistica, sembra trombosi ma non lo è Rara condizione che porta al gonfiore di un arto inferiore
    (Leggi)


Gambe sotto stress con i jeans «skinny»

Nuova tecnica per le vene varicose

Più calcio nelle vene affette da CCSVI

  • Più calcio nelle vene affette da CCSVI Scoperta possibile grazie a una nuova microscopia con luce di sincrotrone
    (Leggi)


Le linee guida per identificare la CCSVI

  • Patologia connessa alla sclerosi multipla secondo l'ipotesi di Zamboni
    (Leggi)


Il cioccolato migliora la circolazione delle gambe

  • Il cioccolato migliora la circolazione delle gambe Utile per chi soffre di arteriopatia periferica
    (Leggi)


CCSVI, confermata l'esistenza della patologia venosa

  • CCSVI, confermata l'esistenza della patologia venosa Malattia a sé stante e indipendente dalla sclerosi multipla
    (Leggi)


Vene coinvolte in diverse malattie neurodegenerative

  • Vene coinvolte in diverse malattie neurodegenerative Sclerosi multipla, ma anche Alzheimer e Parkinson
    (Leggi)


La malattia delle vetrine, come scoprirla

  • La malattia delle vetrine, come scoprirla I rischi dell'arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori
    (Leggi)


Ulcere venose curate con le staminali

  • Ulcere venose curate con le staminali Novità nel trattamento di questa patologia cronica
    (Leggi)