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alla 1° pagina..) consapevolezza del rischio di soffocamento e il ridotto numero di casi segnalati non riflette la reale portata del problema».
Nell'articolo citato, il medico racconta del decesso di un bambino di 17 mesi soffocato proprio da un chicco d'uva. «I genitori e i presenti hanno fatto le manovre più appropriate per cercare di rimuoverlo, ma senza risultato». Giunto in ospedale, anche le procedure di primo intervento dei professionisti si sono rivelate inutili.
Quando è stato rimosso il chicco d'uva, il bambino era ormai in arresto cardiaco ed è morto nonostante tutti i tentativi di rianimazione. Cooper cita poi un altro caso con vittima un bambino di 5 anni al doposcuola.
«Anche in questo caso il bambino è andato in arresto cardiaco ed è morto nei minuti successivi», scrive il ricercatore. «A fronte di queste tragedie, seppure rare, i supermercati e le grandi catene di distribuzione alimentare potrebbero valutare l'ipotesi di apporre sulle confezioni d'uva e altri alimenti come i pomodori ciliegini un'etichetta che avvisa del pericolo di soffocamento, proprio come avviene per i giocattoli», conclude Cooper.
Fonte: Archives of Disease in Childhood
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13/01/2017 Andrea Sperelli
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