(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) una variazione del profilo liquorale in senso pro-rigenerativo dopo il trattamento.
Tali risultati, che sono di estremo interesse, necessitano però di essere confermati su un gruppo più ampio di pazienti per poter pensare, in un futuro, a un possibile impiego di queste cellule nella pratica clinica.
L’innovazione di questo studio è rappresentata dall’utilizzo di una nuova terapia cellulare avanzata a base di cellule staminali neurali mai utilizzate prima in pazienti con sclerosi multipla. Tali cellule, a differenza delle staminali ematopoietiche (utilizzate nelle forme recidivanti remittenti di malattia, ma inefficaci nelle forme progressive) e delle cellule staminali mesenchimali (che non hanno mostrato benefici in pazienti con sclerosi multipla progressiva), hanno mostrato negli studi preclinici condotti in laboratorio di poter avere un elevato potenziale pro-rigenerativo una volta trapiantate.
Le cellule staminali neurali rappresentano una strategia terapeutica promettente per una malattia complessa ed eterogenea come la sclerosi multipla, in cui sono molteplici i meccanismi che contribuiscono alla progressione della disabilità – dall’infiammazione alla neurodegenerazione – e su cui bisogna intervenire per sviluppare un trattamento efficace.
“È un traguardo importante quello raggiunto, anche se rappresenta solo la prima tappa del percorso clinico-sperimentale che porta a una vera e propria terapia. Il mio primo pensiero va, soprattutto, alle persone malate e alle loro famiglie che hanno sostenuto la nostra ricerca in tutti questi anni, certo drammatici dal punto di vista della sanità pubblica, con pazienza, speranza, dedizione e sacrificio. Non saremmo arrivati fin qui senza il loro contributo. La strada intrapresa è però ancora lunga”, spiega Gianvito Martino, direttore scientifico del San Raffaele. “I dati pubblicati non sono ancora sufficienti per considerare questa opportunità, appunto, come una vera e propria terapia. Il passo successivo sarà quello di procedere con un nuovo studio clinico sperimentale che coinvolga un gruppo più ampio di pazienti, con l’obiettivo di dimostrare:

- l’efficacia delle cellule staminali neurali nel bloccare la progressione di malattia;
- la capacità delle cellule staminali neurali di favorire la rigenerazione delle aree del sistema nervoso danneggiate.
Il fine ultimo, che è la grande sfida che abbiamo deciso di affrontare 20 anni fa, è quello di sviluppare una terapia innovativa ed efficace per le persone con forme progressive di SM che hanno, ad oggi, opzioni terapeutiche limitate”, conclude il professor Martino.

È stato grazie al sostegno in primis dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e della sua Fondazione (FISM) se questa terapia, frutto di 20 anni di ricerca, è arrivata alla sperimentazione clinica.
“Da oltre 20 anni abbiamo promosso e sostenuto la ricerca sulle cellule staminali, investendo nella ricerca di base e nella sperimentazione sull’uomo. I tempi della ricerca scientifica sono apparentemente lunghi, ma è così che possiamo arrivare a risultati che siano concretamente in grado di cambiare la vita delle persone. Questa è la ricerca che vogliamo e che finanziamo.
In questi ultimi 25 anni tanto è cambiato nella sclerosi multipla, molto si sta facendo anche per le forme progressive. Le persone più gravi hanno risposte innovative per affrontare i sintomi e guadagnare qualità di vita, anche attraverso la riabilitazione. Continueremo a sviluppare queste ricerche con le cellule staminali e gli altri progetti innovativi per andare verso un mondo libero dalla sclerosi multipla”, dichiara Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM).
Le basi scientifiche di questo trial sono state gettate in una serie di lavori del gruppo di Gianvito Martino che, tra il 2003 e il 2009, hanno dimostrato l’efficacia del trapianto di cellule staminali neurali in più modelli sperimentali preclinici di sclerosi multipla.
La terapia sperimentale su cui si basa lo studio STEMS consiste in un’infusione di cellule staminali neurali attraverso una puntura lombare che le immette direttamente nel liquido cerebrospinale, attraverso il quale possono raggiungere il cervello e il midollo spinale che sono le sedi colpite dalla sclerosi multipla e in cui le cellule potrebbero svolgere la propria azione. Le cellule staminali neurali sono cellule progenitrici in grado di specializzarsi in tutti i tipi di cellule nervose. Nei modelli animali è stato dimostrato che queste cellule, una volta trapiantate, sono in grado di raggiungere le lesioni cerebrali e midollari proprio perché attirate dal danno. Una volta raggiunte tali lesioni, le cellule non si specializzano, ma promuovono meccanismi di neuroprotezione e riparazione rilasciando sostanze immunomodulanti e pro-rigenerative.
Lo studio ha coinvolto 12 persone con SM progressiva ed elevata disabilità che avessero già sperimentato le terapie ad oggi disponibili con scarso o nessun successo. I pazienti sono stati suddivisi in 4 gruppi, di 3 pazienti l'uno, che hanno ricevuto, con un'unica puntura lombare, un numero di cellule crescente, da circa 50 milioni di cellule per il primo gruppo fino ad arrivare a 500 milioni per l'ultimo.
Le cellule utilizzate per il trapianto sono di origine fetale e sono state preparate grazie alla collaborazione con il Laboratorio di Terapia Cellulare Stefano Verri, sostenuto della Fondazione Matilde Tettamanti e Menotti De Marchi Onlus e con la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
“Nel lavoro pubblicato, oltre a dimostrare la sicurezza e la tollerabilità del trattamento, descriviamo una significativa riduzione della perdita di tessuto cerebrale, valutata tramite un monitoraggio di risonanza magnetica nei 2 anni successivi il trapianto, nei pazienti che hanno ricevuto il maggior numero di cellule staminali neurali.
A supporto di tali dati, l’analisi del liquido cerebrospinale ha evidenziato un cambiamento della sua composizione dopo il trapianto, dimostrando un arricchimento in termini di fattori di crescita e di sostanze neuroprotettive”, spiega Angela Genchi ricercatrice del laboratorio di Neuroimmunologia e primo nome del lavoro scientifico.
Leggi altre informazioni
Notizie specifiche su: sclerosi, multipla, staminali, 10/01/2023 Andrea Sperelli


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

Sclerosi multipla, efficace tolebrutinib

  • Sclerosi multipla, efficace tolebrutinib Riduce l’accumulo di disabilità nella malattia
    (Leggi)


Un modello in 3D per capire la sclerosi multipla

  • Un modello in 3D per capire la sclerosi multipla Creato un organoide che aiuta a mimare i processi neurodegenerativi
    (Leggi)


Sla, il ruolo negativo dell’inquinamento

  • Sla, il ruolo negativo dell’inquinamento Le particelle più piccole inducono alterazioni simili a quelle della Sla
    (Leggi)


Sclerosi multipla, efficace frexalimab

Sclerosi multipla, l’efficacia di ocrelizumab

  • Sclerosi multipla, l’efficacia di ocrelizumab Soppressione quasi completa delle recidive
    (Leggi)


Le terapie ad alta efficacia per la sclerosi multipla

  • Le terapie ad alta efficacia per la sclerosi multipla Riducono il rischio di peggioramento della disabilità
    (Leggi)


Sclerosi multipla, efficace ozanimod

  • Sclerosi multipla, efficace ozanimod Sicuro ed efficace nelle forme recidivanti
    (Leggi)


Forse virale l’origine della sclerosi multipla

  • Forse virale l’origine della sclerosi multipla Il virus di Epstein-Barr potrebbe svolgere un ruolo fondamentale
    (Leggi)


Sclerosi multipla, il Covid non accelera la malattia

  • Sclerosi multipla, il Covid non accelera la malattia I sintomi clinici della malattia non peggiorano
    (Leggi)


Sclerosi multipla, trapianto di staminali sicuro ed efficace

  • Sclerosi multipla, trapianto di staminali sicuro ed efficace Risultati positivi dalla fase 1 dello studio
    (Leggi)


Sclerosi multipla, test del sangue per capirne l’evoluzione

  • Sclerosi multipla, test del sangue per capirne l’evoluzione Può rivelare in anticipo il peggioramento della condizione
    (Leggi)


Sclerosi, il trapianto di staminali funziona

Batteri modificati contro la sclerosi multipla

  • Batteri modificati contro la sclerosi multipla Un probiotico sperimentale sembra sopprimere la risposta immunitaria
    (Leggi)


Nuove scoperte per la cura della sclerosi multipla

  • Nuove scoperte per la cura della sclerosi multipla Identificato un marcatore genetico che indica la gravità della malattia
    (Leggi)


Sclerosi multipla, la progressione silenziosa

  • Sclerosi multipla, la progressione silenziosa Studio esamina PIRA, fenomeno che colpisce molti pazienti
    (Leggi)


Sclerosi multipla, i bersagli comuni alle varie forme

  • Sclerosi multipla, i bersagli comuni alle varie forme Studio identifica i target da colpire in ogni fase e forma
    (Leggi)


Sclerosi multipla, la dieta mediterranea migliora i sintomi

  • Sclerosi multipla, la dieta mediterranea migliora i sintomi Il regime alimentare aiuta a preservare la memoria e le capacità cognitive
    (Leggi)


Sclerosi multipla, biomarcatore ne predice la progressione

  • Sclerosi multipla, biomarcatore ne predice la progressione Il ruolo della proteina acida fibrillare gliale (Gfap)
    (Leggi)


Sclerosi multipla, prima terapia con staminali neurali

  • Sclerosi multipla, prima terapia con staminali neurali Svelato il meccanismo in base al quale le cellule funzionano
    (Leggi)