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alla 1° pagina..) di diagnosticare accuratamente le pazienti, limitando la necessità di interventi chirurgici invasivi e dolorosi.
Per Abbott la ricerca è paragonabile a quanto accaduto per il trattamento del cancro al seno tre decenni fa. “Trent’anni fa trattavamo tutti i tumori al seno allo stesso modo” spiega. “Ora sappiamo che esistono molti tipi diversi di cancro al seno e li trattiamo di conseguenza. Conoscendo il tipo di endometriosi, saremo in grado di prevedere se è probabile che un paziente sperimenti una forma aggressiva e invasiva della malattia e offrire un trattamento mirato per preservare la sua fertilità”.
Lo studio, secondo l’esperto, consentirà di far avanzare rapidamente nuovi trattamenti, permettendo ai ricercatori di testare farmaci sia nuovi che esistenti sui tessuti di laboratorio, piuttosto che su esseri umani. “Significa che potremo offrire tra breve nuovi trattamenti”. Il che potrebbe significare meno interruzioni alla vita lavorativa delle donne, considerando che le pazienti di endometriosi hanno la probabilità di necessitare 10 o più assenze per malattia l’anno, e una probabilità doppia di riferire che la condizione incide sulla qualità del loro lavoro.
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12/06/2023 Arturo Bandini
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