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alla 1° pagina..) studio ha incluso 25.981 pazienti con calcoli renali e 259.797 soggetti di controllo. Il follow up medio è stato di 5,4 anni.
I soggetti hanno ricevuto prescrizioni di antibiotici in particolare per tosse e tonsillite, infezioni del torace, del tratto respiratorio superiore e delle vie urinarie.
Incrociando i dati di consumo di 12 classi di antibiotici, i ricercatori hanno scoperto un nesso fra il rischio di nefrolitiasi e 5 di queste classi assunte da 3 a 12 mesi prima della data del calcolo renale indice.
Il rischio in eccesso variava dal 27% per le penicilline ad ampio spettro al 133% per i sulfamidici.
Il rischio di calcoli renali per tutte le classi, ad eccezione delle penicilline ad ampio spettro, è rimasto statisticamente significativo per tre o cinque anni dall'esposizione, sebbene i rischi siano andati diminuendo nel tempo.
È probabile che l’effetto sia dovuto alle alterazioni del microbioma intestinale provocate dall’assunzione degli antibiotici.
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28/05/2018 Andrea Sperelli
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