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alla 1° pagina..) sull’ipertensione monitorando la pressione sanguigna e i livelli di proteine nelle urine delle madri e dei bambini.
È così emerso che la pressione sanguigna dei piccoli con elevata esposizione al sale nel corso della gravidanza era più alta rispetto a quella della prole con normale esposizione al sale. La differenza persisteva anche dopo che i gruppi hanno cominciato ad essere alimentati con la stessa dieta dopo lo svezzamento.
La dimostrazione che un ambiente intrauterino ad alto contenuto di sale ha un impatto sullo sviluppo dei piccoli anche a lungo termine. Gli autori hanno inoltre testato livelli proteici specifici, scoprendo che un ambiente ricco di sale può portare a fibrosi cardiaca, a sua volta associata a malattie come l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca. Il rischio di sviluppare ipertensione si protraeva anche nell’età adulta.
«Questo studio mostra che il danno dell'assunzione eccessiva di sale è più profondo di quanto pensassimo. Dovremmo tutti mantenere l'assunzione di sale entro i valori raccomandati dalle linee guida, in particolare le donne durante la gravidanza», concludono gli autori.
Fonte: Gynecology and Obstetrics Clinical Medicine 2022. Doi:10.1016/j.gocm.2022.03.001
Gynecology and Obstetrics Clinical Medicine
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14/07/2022 Andrea Sperelli
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