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alla 1° pagina..) a 8.087 donne incinte con appendicite complicata identificate nel National Inpatient Sample tra il 2003 e il 2015 e divise in 3 gruppi: quelle sottoposte a un intervento chirurgico immediato, a una gestione non chirurgica che si è rilevata efficace oppure a una gestione non chirurgica senza successo e a una successiva operazione chirurgica.
Ebbene, rispetto all'intervento immediato, la gestione non chirurgica "di successo" si associava a maggiori probabilità di rottura prematura delle membrane (OR 2,77), infezione amniotica (4,35), polmonite (2,52) e sepsi (1,52).
Il fallimento della gestione non chirurgica e quindi un'operazione ritardata si associava a maggiori probabilità di aborto, travaglio pretermine o parto pretermine (1,45). Le donne in questo gruppo avevano anche rischi più alti di emorragia ante-partum (1,56), rottura prematura delle membrane (3,44), infezione amniotica (4,74),
polmonite (2,01) e sepsi (1,58). Inoltre, le spese ospedaliere diminuivano con l'intervento chirurgico immediato.
L’intervento chirurgico è quindi il trattamento di prima linea per le donne incinte con appendicite complicata, secondo gli autori.
Fonte: JAMA Netw Open 2022. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.7555
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09/05/2022 Andrea Sperelli
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