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alla 1° pagina..) e non può assolutamente essere inalato ad alte concentrazioni. Legandolo a qualcosa di “non inalabile”, quindi unendolo ad acqua o a olio, invece si ottiene un prodotto sicuro ed efficace utilizzabile in ambito sanitario- chiarisce la biologa-. Tramite il processo di ozonizzazione, l’olio extravergine mantiene inalterate le sue proprietà antiossidanti ed emollienti e assume, nello stesso tempo, le proprietà antibatteriche, antimicrobiche, antifungine, già dette dell’ozono. Usare quotidianamente olio ozonizzato sulle ferite, ha dimostrato che accelera la riparazione dei tessuti e combatte l'infezione, un processo che può essere lungo e complesso, soprattutto per alcune patologie come il diabete».
Tra i più recenti studi scientifici sull’uso dell’olio ozonizzato per curare ferite e piaghe vi è quello, tutto italiano, condotto dall’Università di Salento. La ricerca dimostra che gli ozonidi, grazie alle loro proprietà biologiche, stimolano le cellule cutanee e migliorano il tropismo della pelle, favorendo così la guarigione delle ferite e la riparazione di ulcere. «Per quanto riguarda le piaghe, gli effetti benefici del trattamento sono la diminuzione dell'infezione batterica e l'aumento della concentrazione di ossigeno nella ferita», commenta Rosjana Pica.
Come si ottiene l’olio ozonizzato? «Esistono dei dispositivi medicali appositi - spiega la biologa -. Oggi sul mercato ce ne sono diversi, anche con costi relativamente bassi. L’importante è che siano certificati come prodotti medicali (attenzione ai falsi dispositivi che non hanno alcuna efficacia terapeutica) - puntualizza la biologa. Il dispositivo va attivato seguendo determinati protocolli, rigidi ma alla portata di chiunque, che permettono ai pazienti di fare anche da sé la propria boccetta di olio ozonizzato, in modo da poter portare avanti la terapia, sotto controllo medico ma a casa propria».
L’olio d'oliva ozonizzato è considerato una terapia integrativa anche nel trattamento di altri disturbi, tra cui infezioni alla bocca e infezioni vulvovaginali, ad esempio causate da Candida. «Può essere meno adatto, invece, per le infezioni oculari: resta un potente antinfiammatorio e battericida ma può essere irritante per il tessuto corneale. In questo caso per sfruttare le sue caratteristiche va ozonizzata l’acqua».
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17/05/2022 Andrea Sperelli
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