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alla 1° pagina..) (un oncogene è un gene che, se mutato, dà origine al cancro). La proteina alterata prodotta da BRAF può essere efficacemente colpita con terapie mirate, in grado di uccidere solo le cellule malate, risparmiando quelle sane. Tuttavia uno scoglio ancora da superare è lo sviluppo della resistenza ai trattamenti, una condizione in cui la risposta alla terapia è parziale o del tutto assente. La resistenza può presentarsi anche durante le cure, rendendo inutili i farmaci utilizzati in precedenza e portando spesso alla morte dei pazienti. Da questo fondamentale problema clinico sono sorti due quesiti essenziali: se si possono identificare nuove molecole e farmaci in grado di migliorare le attuali cure e se e come è possibile prevedere se un paziente risponderà o meno alle terapie. La ricerca coordinata dal Prof. Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), ha cercato di rispondere a questi interrogativi, in uno studio sostenuto da AIRC, svolto in collaborazione con l’Università di Roma “Sapienza” e con l’IRCCS Pascale di Napoli. I risultati sono pubblicati sulla rivista Cell Death & Differentiation.
Il lavoro appena pubblicato ha attribuito a dei piccoli RNA non codificanti, chiamati microRNA, un importante ruolo nella resistenza alla terapia nel melanoma. I ricercatori, attraverso tecniche di biologia molecolare, hanno determinato che numerosi microRNA sono presenti in maniera differente nelle cellule di melanoma dopo lo sviluppo di resistenza ai farmaci anti-BRAF. Alcuni sono più presenti nelle cellule resistenti mentre altri lo sono meno. L'ipotesi che origina da questa osservazione è che il melanoma per diventare resistente debba evolvere liberandosi di determinati miRNA e arricchendosi di altri. Nello stesso studio è stato osservato che, se nelle cellule di melanoma resistenti i microRNA sono riportati a livelli normali, le cellule riacquisiscono la sensibilità ai farmaci. Un'altra caratteristica interessante dei microRNA prodotti dai tumori è che essi possono essere rintracciati nel sangue umano come biomarcatori di biopsia liquida in maniera semplice ed economica. In particolare il gruppo di lavoro diretto dal Prof. Ciliberto ha dimostrato che alcuni fra i microRNA studiati sono rilevabili nel sangue dei pazienti con melanoma e sono in grado di indicare lo sviluppo di resistenza alla terapia. “Benché preliminare - dichiara il Prof. Ciliberto - il nostro studio offre nuove opportunità terapeutiche e diagnostiche che potranno, se ulteriormente approfondite, essere utilizzate per esercitare un crescente controllo di questa malattia”.
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26/10/2018 Andrea Sperelli
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