(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) di nuove opportunità e lo sfruttamento dei vantaggi di una scelta particolare è la chiave per l'adattamento e la sopravvivenza e sostiene molte delle decisioni che prendiamo nella nostra vita quotidiana", continua Taylor. “Le scuole, gli istituti accademici e i luoghi di lavoro non sono progettati per sfruttare al meglio l'apprendimento esplorativo. Abbiamo urgente bisogno di iniziare a coltivare questo modo di pensare per consentire all'umanità di continuare ad adattarsi e risolvere le sfide chiave", afferma infine l'esperta.
Nella definizione di dislessia si riscontrano una varietà di situazioni atipiche del processo di apprendimento che necessiterebbero di una più fine tipizzazione. Per questo si pensa che la causa di questo disturbo risieda in alterazioni di più funzioni neuro-cognitive quali il linguaggio, i processi di memorizzazione, l’attenzione e le abilità visuo-motorie.
Il disturbo coinvolge la velocità e la correttezza con cui si legge, si eseguono compiti di aritmetica e il conseguente apprendimento attraverso la lettura stessa. Ne soffre il 4% circa della popolazione generale dei bambini in età scolare in una forma piuttosto grave, il 6% in una forma più lieve e sfumata. Fino ad oggi la dislessia si riteneva espressione esclusivamente di un disturbo del linguaggio.
Uno studio del Santa Lucia di Roma, coordinato dal dottor Stefano Vicari, responsabile dell'Unità Operativa di Neurologia e Riabilitazione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dimostra invece come possano essere implicate altre funzioni cognitive quali la memoria procedurale con la disfunzione di particolari aree cerebrali extra-linguistiche quali il cervelletto.

I risultati dello studio aprono la via allo sviluppo di nuove procedure diagnostiche e riabilitative che tengano conto della complessa e articolata origine del disturbo.
Individuare il tipo di dislessia è fondamentale, infatti, il bambino che presenti difficoltà nella lettura verrà indirizzato verso una terapia riabilitativa logopedica mirata al problema, che secondo la gravità potrà prevedere l’utilizzo di strumenti in grado di facilitare il processo di apprendimento, software di videoscrittura, correttori ortografici e sintetizzatori vocali. Nel bambino con difficoltà di calcolo potranno essere inserite la tavola pitagorica e la calcolatrice.

La cosa migliore resta sempre quella di rivolgersi a equipe multidisciplinari in cui siano presenti tutte le figure professionali necessarie alla presa in carico della persona con questo tipo di problema: medico, psicologo, terapista, insegnante e genitori.

È molto importante riconoscere il disturbo che troppo spesso ancora viene confuso con pigrizia o con scarso interesse per lo studio per potere intervenire tempestivamente riducendo le difficoltà dei bambini dislessici, è altresì necessario non confondere la dislessia con altri problemi dello sviluppo del bambino che possono interessare aspetti psicologici, neuro-psicologici e relazionali.
La diagnosi corretta è il primo passo indispensabile per la soluzione di qualsiasi problema. La dislessia non è un disturbo che riguarda la sfera intellettiva e a proposito tra i dislessici d'eccezione sono da annoverare alcuni geni d’indiscusso valore come Leonardo da Vinci, Thomas Edison, Albert Einstein, statisti del calibro di Giulio Cesare, John F. Kennedy e Winston Churchill, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo come Walt Disney o Marilyn Monroe.

Ironia della sorte, sembra soffrisse di disturbi del linguaggio anche l'inventore della radio, Guglielmo Marconi.

Notizie specifiche su: dislessia, diagnosi, linguaggio, 27/06/2022 Andrea Sperelli


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