La visione incentrata sul deficit della dislessia non racconta l’intera storia. Sono le parole di Helen Taylor, la dottoressa che insieme al dott. Martin Vestergaard dell’Università di Cambridge ha realizzato un lavoro sulla dislessia cercando di inquadrare il disturbo da un’altra angolazione.
I due scienziati sono d’accordo nel considerare la dislessia un disturbo che causa difficoltà notevoli a chi ne è affetto, ma sulle pagine di Frontiers in Psychology affermano che vi sarebbero anche dei vantaggi. L’articolo si è ispirato agli studi del neurologo Norman Geshwind, che negli anni ’80 aveva scoperto per primo la grande attitudine dei soggetti dislessici nei confronti dell’arte, dell’architettura e dell’ingegneria.
Secondo gli autori, l’asso nella manica dell’umanità è la diversità neurobiologica, soprattutto nei periodi di cambiamento: "Trovare l'equilibrio tra l'esplorazione di ...
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