Uno studio multicentrico internazionale coordinato dall'Università di Trieste ha chiarito, per la prima volta, alcuni dettagli del meccanismo molecolare di azione del farmaco 5-azacitidina nelle cellule del carcinoma epatico (o carcinoma epatocellulare, HCC), un tumore primitivo del fegato ancora caratterizzato da limitate possibilità di cura e da una mortalità a 5 anni molto elevata.
Lo studio sui meccanismi d'azione della 5-azacitidina in cellule di carcinoma epatico è stato condotto in collaborazione tra l'Università di Trieste (in particolare, dai gruppi di Gabriele Grassi del Dipartimento di Scienze della Vita e di Mario Grassi del Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e gruppi di ricerca nazionali e internazionali.
«A oggi», ha sottolineato Gabriele Grassi, docente di Biochimica clinica dell'Università degli Studi di Trieste, coordinatore dello studio, «non esiste un ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
294722 volte