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alla 1° pagina..) palpebrale, che da qui si spostano sulla superficie oculare; quelli localizzati sulla superficie oculare, sul margine palpebrale e sulla congiuntiva, e quelli del genere Pseudomonas, presenti nella congiuntiva e all’interno del margine palpebrale» spiega la biologa e ricercatrice biosanitaria Rosjana Pica. «In condizioni di normalità questi gruppi batterici stanno in equilibrio fisiologico tra loro e la superficie oculare fa da “scudo”, da linea di difesa dell’occhio, ma può bastare un abbassamento delle difese immunitarie a rendere l’occhio più vulnerabile ad attacchi esterni. Così l’equilibrio viene meno e possono insorgere orzaioli, congiuntiviti, cheratiti, uveiti. In altre parole, infezioni oculari».
Per curarle si ricorre ai farmaci, ma non sempre bastano a risolvere il problema. «In caso di infezioni congiuntivali, cheratiti e ulcere corneali, anche resistenti alla terapia medica tradizionale è stata dimostrata l’efficacia di associare alla terapia farmacologica, a seconda delle indicazioni mediche, una terapia a base di acqua ozonizzata» spiega la dottoressa Pica. «L’acqua iperozonizzata, cioè arricchita con ozono mediante un dispositivo elettromedicale, può aiutare ad alleviare le infezioni oculari grazie ai suoi effetti biologici, innescati dalla triplice azione di ossigenazione, ossidazione e disinfezione» precisa. «Ossigenazione in quanto, l’acqua iperozonizzata, grazie all’alta concentrazione di ossigeno che ha al suo interno, ripristina la corretta ossigenazione dei vasi sanguigni oculari fornendo all’occhio i nutrienti essenziali per la salute della vista. L’occhio è un ambiente delicato - continua l’esperta -, deve mantenersi sempre correttamente idratato per evitare l’insorgenza di fastidi come secchezza oculare o rossore. L’occhio si arrossa, ad esempio, come conseguenza della dilatazione e congestione di piccoli vasi sanguigni al suo interno, causati appunto da un ridotto apporto di ossigeno alla cornea. Con le sue proprietà protettive, lubrificanti, idratanti e lenitive, l’acqua iperozonizzata riduce la secchezza oculare e eventuali irritazioni provocate sia da condizioni ambientali che da stress meccanici (applicazione di lenti a contatto, entrata di granelli di polvere sulla superficie oculare etc..). L’azione di disinfezione, invece, è dovuta al fatto che l’acqua ozonizzata è naturalmente ricca di ozono, un elemento che, come la scienza ha ampiamente dimostrato, contrasta virus e batteri, e quindi compresi quelli che possono colpire l’occhio».
A proposito di virus, il pensiero corre al SARS-CoV-2: «L’occhio è una delle vie d’accesso del SARS-CoV-2, non a caso tra le regole d’igiene c’è quella che abbiamo ben imparato di “non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani”. Gli epiteli corneali e congiuntivali esprimono i recettori ACE2, attraverso cui il virus penetra nelle cellule- continua la biologa-. L’efficacia dell’ozono contro i virus è dovuta alla capacità di danneggiare il capside virale, cioè l’involucro in cui è racchiuso il genoma dei virus, pertanto effettuare sciacqui oculari giornalieri con acqua iperozonizzata può contribuire alla profilassi dalla COVID-19. Non è tutto - conclude Rosjana Pica -: nell’ultimo decennio l’ozono è stato utilizzato con successo anche per contrastare alcune forme di maculopatie, in affiancamento alle terapie convenzionali».
Come si effettuano gli sciacqui oculari? «Basta versare in un bicchiere l’acqua precedentemente arricchita di ozono tramite un dispositivo elettromedicale. Una volta messo il bicchiere ben aderente all’occhio da trattare, bisogna inclinare la testa all’indietro in modo da far percolare l’acqua all’interno dell’occhio. Lo stesso protocollo può essere utilizzato in caso di allergie o, vista l’assenza di effetti collaterali, anche come semplice routine per il benessere degli occhi. Bisogna ricordare, infatti, che anche il liquido presente nell’occhio davanti al cristallino influenza la capacità di vedere bene, per questo può l’acqua iperozonizzata può essere sfruttata quotidianamente per preservare la normale fisiologia degli occhi».
01/02/2022 Andrea Sperelli
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