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Dall’analisi è emerso un aumento del rischio di parto pretermine, infezione intrauterina, sepsi e morte precoce del lattante nelle donne soggette a trattamento per CIN3. Secondo gli esperti, inoltre, anche eventuali gravidanze successive al trattamento dovrebbero essere considerate come a rischio.
L’aspetto positivo è che gli eventi avversi si sono ridotti in maniera significativa negli anni, soprattutto i casi di morte precoce del neonato, eventualità quasi del tutto scomparsa.
«Una possibile spiegazione per questo è che esistono metodi di trattamento meno invasivi per il cancro cervicale prodromico. Questa è un'informazione importante per medici e donne in Svezia e nel resto del mondo, ma ritengo che, per ottenere l'equilibrio ottimale tra sicurezza ostetrica e rischio di cancro, sarà necessario fare attente considerazioni caso per caso», conclude He.
Fonte: Annals of Internal Medicine
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17/02/2022 Andrea Piccoli
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