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alla 1° pagina..) tiroidea impedendo l’assorbimento di iodio radioattivo e il conseguente rischio di cancro alla tiroide.
Tuttavia, gli esperti sono scettici sull’argomento: "Non esiste un'indicazione ad assumere integratori o pillole che contengano iodio se non in circostanze particolari, per esempio in previsione di alcuni interventi chirurgici sulla tiroide oppure in gravidanza o in chi segue una dieta particolarmente restrittiva", chiarisce Marcello Bagnasco, presidente dell'Associazione Italiana della Tiroide (Ait) e specialista in endocrinologia, medicina nucleare e immunologia clinica. "A parte queste situazioni specifiche, non c'è nessuna indicazione ed è più che sufficiente per mantenere un buon livello di iodio l'uso del sale iodato in cucina. Ancora più inutile la supplementazione di iodio nelle in persone a cui è stata tolta la tiroide".
"Nel nostro Paese questi preparati vengono venduti in forma di integratori e non sono soggetti a prescrizione medica, quindi ognuno può comprarlo in farmacia a spese proprie, ma è fondamentale evitare acquisti incontrollati anche perché è assurdo pensare di attuare una profilassi preventiva su scala mondiale. Una buona nutrizione iodica - prosegue Bagnasco - è indispensabile per la nostra salute, ma per ottenerla basta assumere sale iodato. Invece, se si assumono in autonomia e senza il consiglio del medico compresse di iodio si potrebbe verificare un eccesso di questo elemento che può provocare effetti collaterali come un aumento di incidenza delle patologie autoimmuni. In particolare, nei soggetti con ipotiroidismo potrebbero esserci conseguenze indesiderate più sensibili. Va evitato l'uso incontrollato sulla base del principio che 'non si sa mai'. Sono forme di psicosi che possono fare danni".
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04/03/2022 Andrea Sperelli
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