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alla 1° pagina..) che i soggetti che erano rimasti seduti per 8 o più ore al giorno mostravano un rischio di morte e di eventi cardiovascolari aumentato del 20% e del 21% rispettivamente.
«Viceversa, stare seduti per 6-8 ore al giorno si associa a un aumento del rischio di morte del 12% e a un incremento delle probabilità di CVD pari al 13%», riprende il ricercatore. Il nesso era particolarmente evidente nei paesi a basso reddito.
«Possiamo solo speculare sul perché, ma la correlazione potrebbe dipendere da fattori socioeconomici. In altri termini, risiedere in un paese ad alto reddito aumenta le possibilità di svolgere lavori meglio pagati e di uno status socioeconomico più elevato. È importante che i medici si rendano conto di come lo stare seduti a lungo contribuisca ad aumentare probabilità di malattia e di morte. D'altra parte, se una persona lavora da seduta, fare esercizio fisico in altri momenti della giornata può aiutare a compensare i rischi».
Stando ai dati italiani, quasi il 15% dei decessi è causato dalla sedentarietà, con una spesa in termini di costi sanitari di 1,6 miliardi di euro all’anno per le patologie ad essa direttamente collegate, ovvero tumore del seno, del colon, diabete di tipo 2 e coronaropatia.
Eppure basterebbe un aumento dei livelli di attività fisica e l’adozione di uno stile di vita più equilibrato per abbattere questi numeri. A dirlo è il Rapporto Istisan "Movimento, sport e salute: l'importanza delle politiche di promozione dell'attività fisica e le ricadute sulla collettività", realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e presentato in un convegno all'ISS dedicato all'argomento.
Del resto, che la sedentarietà sia una vera e propria iattura lo dicono diversi studi.
L'ultimo è firmato dalla University of California San Diego School of Medicine e pubblicato sull'American Journal of Epidemiology.
Secondo lo studio, che ha coinvolto 1481 donne fra i 64 e i 95 anni, chi passa più di 10 ore su una sedia o una poltrona invecchierà più rapidamente. Le sue cellule saranno biologicamente più vecchie di 8 anni.
Lo studio ha previsto la somministrazione di questionari e l'applicazione di un accelerometro sul fianco destro per 7 giorni consecutivi durante il giorno e la notte per il monitoraggio dei movimenti.
I risultati indicano fra l'altro che le donne anziane che facevano meno di 40 minuti di attività fisica al giorno mostravano telomeri più corti della media.
«Le discussioni sui benefici dell'esercizio fisico dovrebbero iniziare quando siamo giovani, e l'attività fisica dovrebbe continuare a far parte della nostra vita quotidiana, anche da più anziani, a 80 anni», spiega l'autore principale della ricerca, Aladdin Shadyab.
Secondo uno studio dell'Università di San Paolo, in Brasile, la sedentarietà ha uno stretto legame con il rischio di morte prematura. I ricercatori brasiliani, che hanno pubblicato gli esiti del loro lavoro sulla rivista American Journal of Preventive Medicine, hanno preso in esame i dati di 54 ricerche precedenti, considerando i decessi e collegandoli al tempo trascorso seduti.
Secondo i calcoli, più del 60 per cento delle persone nel mondo passa più di 3 ore al giorno su una sedia o sul divano, una pessima abitudine che ha prodotto dal 2002 al 2011 circa 433mila decessi.
«Ridurre del 50% la sedentarietà, alternandola a una posizione eretta o con una moderata attività fisica, potrebbe far scendere il rischio per tutte le cause di mortalità del 2,3%», spiegano gli scienziati.
«Per ora questi sono i dati migliori che abbiamo - sottolinea Leandro Rezende, autore principale della ricerca - ma non sappiamo se la relazione tra sedentarietà e decessi è causale. Ci sono però semplici azioni che possiamo fare per prevenire le conseguenze di una prolungata sedentarietà: alzarsi dal proprio posto di lavoro e andare a bere qualcosa invece, ad esempio, di mantenere la bottiglia d'acqua sulla scrivania. O semplicemente alzarsi di tanto in tanto e passare del tempo in piedi che, da solo, aumenta il dispendio energetico».
La tua sedia ti sta uccidendo è peraltro il minaccioso titolo del libro pubblicato da un endocrinologo americano, James Levine, che ha raccolto una serie di consigli indirizzati ai più anziani allo scopo di mantenerli in salute anche nella terza età.
La chiave di tutto, secondo il medico americano, sta nell'alzarsi dalla sedia per 10 minuti ogni ora per evitare quella che negli Stati Uniti è già stata definita Sitting Disease, la malattia dello stare seduti. Questa condizione è stata collegata a 34 diverse patologie, dal diabete al cancro, dall'ictus al declino cognitivo e ai tanti tipi di cardiopatia.
Tutta la popolazione adulta, in realtà, dovrebbe prendere buon esempio dal consiglio del dott. Levine, ma senza dubbio gli anziani rappresentano la categoria più a rischio in tal senso.
Spiega il dott. Levine: «Fare attività fisica 30 minuti al giorno va bene, ma non può certo contrastare gli effetti negativi dello stare seduti tutto il giorno. Ciò che bisogna fare è alzarsi dalla sedia, dalla poltrona o dal sofà almeno dieci minuti ogni ora e muoversi. Questo è particolarmente importante per i pensionati che vogliono vivere una esistenza piena dopo una vita di lavoro».
Altri consigli fondamentali riguardano le brevi camminate a intervalli di mezz'ora o al massimo un'ora, curare il proprio giardino, piegare la biancheria stando in piedi, pedalare sulla cyclette guardando la televisione, fare shopping e parlare al telefono passeggiando per casa.
Fonte: JAMA Cardiology 2022. Doi: 10.1001/jamacardio.2022.1581
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19/12/2022 Andrea Sperelli
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