Nuovi dati su alirocumab confermano l'efficacia del farmaco nella riduzione del rischio di morte per i soggetti affetti da sindrome coronarica acuta.
I dati sono stati presentati nel corso dell'ultimo congresso dell'American Heart Association di Chicago e sono basati sull'analisi Odyssey outcomes, realizzata su 18,924 pazienti.
L'inibitore della Pcsk9 è associato alla riduzione di decessi per ogni causa in pazienti con recente sindrome coronarica acuta (Acs, cioè infarto del miocardio o angina instabile) e nei pazienti trattati per almeno 3 anni o con livelli di Ldl-C (colesterolo lipoproteico a bassa densità ) al basale di almeno 100 mg/dL.
Ulteriori analisi hanno dimostrato un'associazione tra la riduzione degli eventi cardiovascolari (Cv) non-fatali e la riduzione della mortalità non-Cv nel corso dello studio. «Ridurre il rischio di mortalità dei pazienti è una priorità chiave ...
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