(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) rivista di cardiologia al mondo, European Heart Journal.
Il lavoro, condotto su un campione di 150 pazienti, è frutto della collaborazione di un team di cardiologi, cardiologi interventisti, anatomopatologi, patologi clinici e biologi, guidato da Francesco Violi, Direttore della I Clinica Medica del Policlinico universitario Umberto I.
In 50 pazienti colpiti da infarto è stata analizzata la concentrazione della capsula batterica presente nei trombi ed è stata confrontata con quella di 50 pazienti in condizione normale (angina stabile) e di 50 soggetti di controllo. I ricercatori hanno osservato nel gruppo degli infartuati una presenza batterica significativamente superiore rispetto a quella degli altri due gruppi, associandola all'attivazione delle piastrine a livello del trombo.
Attraverso metodiche di biologia molecolare è stato possibile dimostrare che il batterio che circolava nel sangue dei pazienti con infarto era l'Escherichia Coli, tipicamente di origine intestinale.
Per comprendere il motivo della presenza batterica, il team ha analizzato la permeabilità intestinale dei soggetti con infarto, la quale è risultata alterata rispetto ai soggetti di controllo. Tale condizione è stata correlata con la concentrazione della capsula batterica nel trombo coronarico, suggerendo che l'aumentata permeabilità intestinale sia responsabile della traslocazione batterica nel sangue dei soggetti con l'infarto. Il fenomeno è stato riprodotto a livello animale attraverso l'iniezione di Escherichia Coli, che ha amplificato la trombosi.
I ricercatori hanno inoltre individuato il recettore cellulare cui l'Escherichia Coli si lega per facilitare la trombosi, Toll-like receptor 4, e hanno inibito il processo trombotico favorito dall'Escherichia Coli attraverso un inibitore specifico.
"Questi risultati - spiega Francesco Violi - oltre ad aver definito un nuovo meccanismo che favorisce l'infarto, aprono nuove prospettive terapeutiche per la sua cura che prevedono o l'uso della molecola individuata nei casi acuti o lo sviluppo di un vaccino che prevenga il processo di trombosi delle coronarie".
Leggi altre informazioni
Notizie specifiche su: infarto, cuore, batterio, 13/01/2020 Andrea Sperelli


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

Il rumore aumenta il rischio di infarto

  • Il rumore aumenta il rischio di infarto L’esposizione al rumore è un fattore di rischio
    (Leggi)


Il vaccino anti-Covid riduce l’incidenza di infarti e ictus

  • Il vaccino anti-Covid riduce l’incidenza di infarti e ictus Nesso positivo tra la vaccinazione e il rischio cardiologico
    (Leggi)


Se la gonna non si allaccia, il rischio di infarto aumenta

  • Se la gonna non si allaccia, il rischio di infarto aumenta L’aumento di grasso addominale facilita anche il diabete
    (Leggi)


Semaglutide previene anche l’infarto

  • Semaglutide previene anche l’infarto Il farmaco per il diabete e l’obesità riduce il rischio di morte cardiovascolare
    (Leggi)


Infarto e anemia, più trasfusioni non riducono i rischi

  • Infarto e anemia, più trasfusioni non riducono i rischi La strategia trasfusionale libera non sembra garantire vantaggi
    (Leggi)


L’Intelligenza Artificiale diagnostica l’infarto

  • L’Intelligenza Artificiale diagnostica l’infarto Con il tempo gli algoritmi saranno più precisi dei cardiologi
    (Leggi)


Infarto, angioplastica diffusa anche per gli anziani

  • Infarto, angioplastica diffusa anche per gli anziani Opzione più efficace anche per gli over 75
    (Leggi)


I Pfas aumentano il colesterolo e il rischio di infarto

  • I Pfas aumentano il colesterolo e il rischio di infarto Interferiscono con il processo di assorbimento cellulare del colesterolo
    (Leggi)


Di lunedì si rischia l’infarto

  • Di lunedì si rischia l’infarto Gli attacchi cardiaci più pericolosi si verificano a inizio settimana
    (Leggi)


Infarto, il valore predittivo della troponina

Il rischio di infarto nell’influenza

  • Il rischio di infarto nell’influenza La settimana successiva è 6 volte maggiore
    (Leggi)


Le staminali che riparano il cuore dopo un infarto

  • Le staminali che riparano il cuore dopo un infarto Nuova tecnica supera il problema delle aritmie cardiache
    (Leggi)


Così si riduce il rischio di infarto

  • Così si riduce il rischio di infarto L’imaging di precisione abbatte le probabilità
    (Leggi)


Infarto, quali pazienti diabetici sono più a rischio

  • Infarto, quali pazienti diabetici sono più a rischio Nelle complicanze microvascolari uno strumento di prevenzione
    (Leggi)


L’ossitocina ripara il cuore

  • L’ossitocina ripara il cuore Aiuta l’organo a riprendersi dopo un attacco
    (Leggi)


Molecola intestinale aumenta il rischio di infarto e ictus

  • Molecola intestinale aumenta il rischio di infarto e ictus Nelle arterie dei pazienti trovata un’endotossina dei batteri intestinali
    (Leggi)


Contro l’infarto arriva la proteina “spugna”

Infarto, gli ultrasuoni eliminano i depositi di calcio

  • Infarto, gli ultrasuoni eliminano i depositi di calcio Gli accumuli di calcio aumentano il rischio del 20 per cento
    (Leggi)


Smettere di fumare dopo un infarto

  • Smettere di fumare dopo un infarto Si possono guadagnare oltre 4 anni di vita
    (Leggi)