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alla 1° pagina..) pochi gli studi disponibili che abbiano indagato l’associazione fra consumo di tabacco e sviluppo neurocognitivo dei bambini nel corso della tarda infanzia. I ricercatori di Omaha hanno utilizzato i dati dell’ABCD, il più grande studio a lungo termine sullo sviluppo del cervello e sulla salute dei bambini svolto negli Stati Uniti.
Il campione era formato da oltre 11.000 ragazzi fra i 9 e i 10 anni sottoposti a valutazione completa insieme ai genitori. Nella valutazione erano comprese interviste, sondaggi, test neurocognitivi e neuroimaging. I test di follow-up sulle prestazioni cognitive e di neuroimaging sono stati completati da agosto 2018 a gennaio 2021.
È così emerso che nella prima fase di ricerca i 1.607 bambini le cui madri avevano fatto uso di tabacco in gravidanza avevano punteggi più bassi rispetto ai bambini non esposti al tabacco nella lettura orale, nel memorizzare sequenze di immagini, e nella sfera cognitiva in generale. Differenze che persistevano nella fase 2, quando i bambini avevano 11 e 12 anni.
«Questi risultati suggeriscono che rispetto a quelli non esposti al tabacco, nei bambini nati da madri che hanno fatto uso di tabacco in gravidanza le capacità di elaborazione del linguaggio e memoria episodica sono più scarse. Servono quindi strategie di intervento basate su politiche di controllo del tabacco da parte dei servizi sanitari prenatali e perinatali», ha commentato il coordinatore della ricerca Puga.
Fonte: JAMA Network Open 2024. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2023.55952
Jama Network Open
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02/04/2024 Andrea Sperelli
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