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alla 1° pagina..) Chieti), due tra gli autori incaricati dalla Società di realizzare il testo.
Durante la prima ondata della pandemia, le informazioni sul virus scarseggiavano e provenivano in larga parte dalla Cina dove era esplosa l’epidemia per poi allargarsi al mondo intero. L’approccio da seguire per la cura del paziente è stato quindi costruito passo dopo passo con l’esperienza sul campo. Nel frattempo, però, i primi lavori scientifici sono arrivati e hanno permesso talvolta di correggere il tiro, migliorando i protocolli.
Ora, il documento Siaarti offre una guida aggiornata alle best practice cliniche contestualizzate al nostro Paese:
Percorso assistenziale per il paziente Covid-19; Screening e Triage: precoce riconoscimento del paziente affetto da Sari associato a Sars-CoV-2;
Immediata implementazione delle misure appropriate per la prevenzione e il
controllo delle infezioni (Ipc);
Raccolta dei campioni biologici per la diagnosi di laboratorio;
Management critical Covid-19: trattamento della insufficienza respiratoria acuta ipossiemica;
Management critical Covid-19: trattamento dello shock settico;
Management critical Covid-19: prevenzione delle complicanze;
Management critical Covid-19: antibioticoterapia e corticosteroidi;
Trattamenti specifici anti-Sars-CoV-2 e ricerca clinica.
«Il lavoro quotidiano dei team di Terapia Intensiva sui pazienti Covid-19, già fonte di importante stress psico-fisico, per tutte le problematiche relative alla necessità di continua ri-pianificazione strutturale e organizzativa, può portare i clinici a vivere sensazioni di precarietà ed inadeguatezza delle risposte assistenziali: una base scientificamente basata sulle più recenti evidenze, ma anche di facile utilizzo pratico, può auspicabilmente contribuire a rafforzare le competenze professionali e le esperienze dei team, adattandone i comportamenti sia all'evolvere delle best practice, che al contesto lavorativo nazionale».
A fronte dell’aumentata richiesta di posti letto in terapia intensiva, è indispensabile non soltanto l’attrezzatura fondamentale, ma anche le risorse umane nella figura di anestesisti e rianimatori, oltre che di infermieri.
«Il Documento - concludono Ida Di Giacinto e Salvatore Maurizio Maggiore - vuole anche focalizzare l'attenzione sull'importanza dei Dispositivi di Protezione individuale: il rischio cui siamo esposti e l'incidenza di contagio degli operatori sanitari sono estremamente elevati per i sanitari impegnati nel soccorso in urgenza Covid, ma lo sono ancor di più per gli Anestesisti-Rianimatori, esperti chiamati alla gestione avanzata delle vie aeree, non solo durante l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica, ma anche durante le numerose procedure diagnostico-terapeutiche salvavita e da praticare in emergenza, che li espongono a rischio di aerosolizzazione e diffusione del virus Sars-CoV-2».
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18/12/2020 Andrea Piccoli
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