(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) nello studio, ha presentato i dati durante una sessione orale in occasione del congresso della European Society of Medical Oncology (ESMO) tenutosi a Copenhagen.
L'endpoint primario dello studio consiste nell'analisi dell'attività antitumorale
della Lurbinectedina in questo gruppo di pazienti in termini di tasso di risposta globale (ORR), secondo i criteri di valutazione della risposta negli studi clinici sui tumori solidi. 54 pazienti in totale sono state sottoposte a trattamento ed è stata osservata una significativa riduzione nelle dimensioni del tumore in 22 di loro (ORR 41%).
L'endpoint primario di almeno 17 risposte è stato raggiunto senza difficoltà. È importante evidenziare che l'ORR delle pazienti con sottogruppo avente mutazione genetica BRCA 2 era del 61%, mentre nelle pazienti con mutazione genetica BRCA 1 il dato ha raggiunto il 26%.
Oltre a questo parametro, nel 61% delle pazienti sono stati osservati altri elementi
quali la durata mediana della risposta (6,7 mesi), il tasso di sopravvivenza libera da
progressione biochimica (4,1 mesi), la sopravvivenza globale di un anno (15,9 mesi) e i vantaggi clinici (riduzione delle lesioni tumorali, o stabilità di almeno 3 mesi).
Nel corso del trial clinico la dose iniziale di 7 mg di Lurbinectedina è stata modificata a 3,5 mg/m2; entrambe sono state somministrate per via endovenosa ogni tre settimane con lo scopo di migliorare il profilo di sicurezza del farmaco.
Il team incaricato della ricerca, guidato dal dott. Balmaña, è giunto alla conclusione
che la Lurbinectedina (PM1183) è un composto attivo nel tumore al seno associato a BRCA, indipendentemente da precedenti trattamenti a base di platino. Con il passaggio a una dose di 3,5 mg/m2, la tolleranza al farmaco è notevolmente migliorata, pur mantenendo l'efficacia del composto.
Alla luce dei risultati ottenuti in questo trial di fase II, PharmaMar continuerà le
proprie attività di sviluppo clinico della molecola nelle pazienti affette da questo tipo
di tumore metastatico.
Il PM1183 è un composto in corso di studio. È un inibitore dell'RNA polimerasi II.
Questo enzima è essenziale per il processo di trascrizione, che risulta eccessivamente
attivo nei tumori con iper-trascrizione genica. L'efficacia antitumorale della Lurbinectedina è in corso di valutazione in varie tipologie di tumori solidi, tra cui un
trial di fase III sul carcinoma ovarico platino-resistente, un trial di fase II sul tumore
al seno metastatico BRCA1/2-associato e uno studio di fase III sul carcinoma polmonare a piccole cellule.
Il tumore al seno è la forma tumorale più frequente nella popolazione femminile
occidentale. Circa il 5-10% dei tumori al seno è associato alla mutazione ereditaria
del gene BRCA (BRCA 1 o BRCA 2). Si stima che le persone con mutazione genetica BRCA 1/2 rischino di sviluppare il tumore al seno nel corso della propria vita, rispettivamente con una percentuale di rischio del 60-70% e del 45-55%. Quasi il 12% della popolazione femminile contrae il tumore al seno nel corso della propria vita.
PM1183 è in fase di sperimentazione anche per i tumori ovarici. Sta per essere arruolata la prima paziente di uno studio di Fase III per i soggetti affetti da carcinoma ovarico platino-resistente (PROC).
Quando saranno soddisfatti gli obiettivi dello studio, lo studio CORAIL (NCT02421588) sarà utilizzato per sostenere la procedura di approvazione del PM1183 come trattamento per questa prescrizione.
Lo studio principale è uno studio in aperto, randomizzato e multicentrico internazionale ideato per valutare l'attività e la sicurezza del PM1183 rispetto alla scelta da parte dello sperimentatore di topotecan o doxorubicina liposomiale pegilata (PLD) in pazienti affetti da PROC. Arruolando un totale di 420 donne con malattia non resecabile in oltre 100 centri medici negli Stati Uniti e in Europa, lo studio CORAIL valuterà se il PM1183 è in grado di migliorare la sopravvivenza priva di progressione della malattia, come endpoint primario, rispetto a topotecan e PLD, attualmente approvati per il carcinoma ovarico come terapia di seconda linea. Tra i risultati secondari si annoverano la valutazione della sopravvivenza generale, il tasso di risposta globale e la qualità di vita riferita dalla paziente.
I dati del precedente studio di Fase II in queste pazienti hanno mostrato una sopravvivenza priva di progressione della malattia di 5,7 mesi, un dato significativamente migliore rispetto agli 1,7 mesi conseguiti da pazienti trattati con topotecan.
Arturo Soto, Direttore dello Sviluppo Clinico presso PharmaMar ha dichiarato: "Le donne affette da carcinoma ovarico platino-resistente presentano prognosi infausta e non rispondono in modo adeguato alle terapie attuali. Il PM1183 è un nuovo farmaco che agisce in modo diverso rispetto ad altri farmaci utilizzati per il trattamento di questo tipo di carcinoma".
Il PM1183 è un farmaco sperimentale della classe degli inibitori dell'enzima RNA polimerasi II, coinvolto in maniera significativa nella trascrizione. Individuando la trascrizione, il farmaco inibisce l'espressione di fattori importanti per la progressione tumorale e compromette il sistema di riparazione del DNA detto NER, migliorando in questo modo la distruzione delle cellule tumorali.
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Notizie specifiche su: cancro, ovarico, PM1183, 10/10/2016 Arturo Bandini


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