(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) nello scoppiare pizzicandole delle bolle virtuali di un colore specifico.
L’equipe di ricerca ha anche proseguito l’esperimento misurando il livello di incorporazione: la persona riceveva una stimolazione tattile su un dito della mano reale e, contemporaneamente, osservava uno stimolo visivo che compariva su un dito virtuale che poteva essere o meno corrispondente al dito reale.
Quando la posizione dello stimolo tattile e di quello visivo coincideva, i partecipanti erano più veloci nell’identificare il dito sul quale avevano sentito la vibrazione. In caso contrario c’era un aumento dei tempi di risposta dovuto alla discrepanza di localizzazione tra i due stimoli. “Questo avviene quando il cervello elabora come proprio l’effettore che vede nella realtà virtuale. Se l’embodiment è avvenuto il soggetto impiega più tempo per rispondere perché più esposto agli effetti dell’incongruenza tra stimolo tattile e visivo”, afferma Ottavia Maddaluno, una delle ricercatrici.
I risultati dell’esperimento hanno mostrato che i partecipanti incorporano meglio (o allo stesso livello) la mano bionica rispetto a quella antropomorfa. Per spiegare la maggiore incorporazione dell’arto bionico potremmo ricorrere alla teoria dell’“uncanny valley” o “valle perturbante”. “Secondo questa teoria - prosegue Maddaluno - quando i robot umanoidi raggiungono un grado di somiglianza troppo alto con un vero essere umano, il cervello riconosce l’umanoide come strano ed estraneo, complicando il processo di riconoscimento”.
Lo stimolo tattile dell’esperimento, progettato per permettere una esperienza vivida e chiaramente identificabile, è stato messo a punto presso il gruppo di Fisiologia del Dipartimento di Medicina dei sistemi dell’Università di Roma Tor Vergata. “Per somministrare uno stimolo tattile che sia preciso e sincrono con gli stimoli visivi – spiega Alessandro Moscatelli dell’Università di Roma Tor Vergata - sono stati appositamente realizzati dispositivi indossabili (wearable haptics): all'interno del dispositivo sono stati posizionati degli attuatori di tipo "voice coil" che hanno consentito di modulare l'ampiezza e la frequenza dello stimolo vibrotattile”.
Secondo le conclusioni dell’equipe di ricerca, il cervello trova più semplice utilizzare la pinza bionica rispetto alla mano virtuale. Nel caso della mano, infatti, il cervello si trova a confrontarsi con un oggetto che produce una stimolazione molto complessa, mentre la pinza bionica è funzionalmente simile ad una mano e può riprodurne i movimenti (ad esempio la chiusura e apertura di indice e pollice) in modo più semplice. La maggiore semplicità si traduce in una minore necessità di elaborazione da parte del cervello e, quindi, in maggiore destrezza e facilità d’uso. Questa evidenza potrà aprire la strada a nuove concezioni nello sviluppo di protesi robotiche.
“Nell’ambito della neuroriabilitazione stiamo già applicando le conoscenze di questo studio per migliorare le protesi oggi disponibili per persone che, a causa di un’amputazione non hanno un arto”. spiega Viviana Betti del Dipartimento di Psicologia di Sapienza Università di Roma e direttrice del laboratorio di ricerca presso IRCCS Fondazione Santa Lucia. “Le evidenze con i pazienti che stiamo conducendo confermano quanto emerso su persone sane con la realtà virtuale e saranno oggetto di future pubblicazioni”.
Notizie specifiche su: protesi, mano, bionica, 20/06/2024 Andrea Sperelli


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

La prima protesi a controllo magnetico

  • La prima protesi a controllo magnetico Realizzata dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna
    (Leggi)


Le protesi non antropomorfe funzionano meglio

  • Le protesi non antropomorfe funzionano meglio Se non assomigliano alle mani umane sono più funzionali
    (Leggi)


Nuovo dispositivo rigenera il midollo spinale lesionato

La mano robotica che avverte il calore

  • La mano robotica che avverte il calore Nelle nuove protesi superato anche l’ultimo limite
    (Leggi)


Come rendere un condominio agevole per una persona disabile

  • Come rendere un condominio agevole per una persona disabile Una guida alla creazione di spazi accessibili e sicuri
    (Leggi)


Un neurostimolatore per tornare a camminare

  • Un neurostimolatore per tornare a camminare Impiantato nel midollo dopo una lesione spinale
    (Leggi)


Nuovo metodo per le lesioni del midollo spinale

  • Nuovo metodo per le lesioni del midollo spinale Gruppo di ricerca europeo sperimenta l’elettroceutica
    (Leggi)


Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile

  • Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino
    (Leggi)


Una nuova mano robotica

  • Una nuova mano robotica Sperimentazione italiana su una protesi robotica
    (Leggi)


Oltre l’handicap: uomo paralizzato mangia da solo

  • Oltre l’handicap: uomo paralizzato mangia da solo Un’interfaccia uomo-macchina gli consente di tagliare il cibo
    (Leggi)


Una tuta a elettrodi per riprendere a vivere

  • Una tuta a elettrodi per riprendere a vivere Indicata per le persone con problemi motori neurologici
    (Leggi)


Donna con midollo spinale danneggiato cammina di nuovo

  • Donna con midollo spinale danneggiato cammina di nuovo Elettrodi impiantati nei nervi ne riattivano la funzionalità
    (Leggi)


Una cellula riprogrammata per le lesioni spinali

Elettrodi nel midollo per superare la paralisi

  • Elettrodi nel midollo per superare la paralisi Tre soggetti paralizzati possono di nuovo camminare
    (Leggi)


Sindrome di Down, nel sangue i segnali dell’Alzheimer

  • Sindrome di Down, nel sangue i segnali dell’Alzheimer Identificate alterazioni cerebrali alla base della disabilità intellettiva
    (Leggi)


Distrofia, nuovo meccanismo per rigenerare i muscoli

  • Distrofia, nuovo meccanismo per rigenerare i muscoli Possibile un approccio farmacologico inedito per la distrofia di Duchenne
    (Leggi)


Una nuova arma contro la paraplegia spastica ereditaria

  • Una nuova arma contro la paraplegia spastica ereditaria La proteina spastina come nuovo target terapeutico
    (Leggi)


Una speranza per la cura della paraplegia

  • Una speranza per la cura della paraplegia Neurotossina botulinica di tipo A efficace nelle lesioni midollari
    (Leggi)


La voce del cervello

  • Apparecchio ridà voce a chi è rimasto paralizzato
    (Leggi)