Se una mano bionica non sembra umana, l'utente la riesce a usare meglio, migliorando anche la sua capacità di identificarla come propria, in base al processo noto come incorporazione o embodiment. Questo è il risultato dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica iScience e condotto dal laboratorio di Neuroscienze Applicate e Tecnologie della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, in collaborazione con Sapienza Università di Roma e Università di Roma Tor Vergata.
I ricercatori hanno utilizzato la realtà virtuale per valutare la destrezza nell'esecuzione di un compito motorio svolto usando due diversi effettori: una mano virtuale che riproduce le sembianze reali di un arto e una protesi bionica simile ad un paio di pinzette. Lo studio, condotto su individui sani, ha dimostrato come i partecipanti siano più precisi e più bravi a svolgere il compito richiesto, che consisteva nello ...
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