Mai come per altre malattie la ricerca farmacologica ha fallito nell’individuare una possibile terapia per il morbo di Alzheimer. Sebbene siano noti da tempo i meccanismi che portano all’insorgenza dei sintomi - ovvero l’accumulo delle placche di proteina beta-amiloide e di proteina Tau nel cervello – nessun trattamento sperimentale si è rivelato davvero efficace.
I ricercatori dell’Università di Yale hanno però scoperto che la vera ragione dei sintomi debilitanti della malattia potrebbe risiedere nel gonfiore causato da un sottoprodotto delle placche.
Hanno così individuato un biomarcatore (PLD3) che potrebbe aiutare i medici a diagnosticare meglio la malattia e a fornire un bersaglio per terapie future.
Stando ai risultati pubblicati su Nature, ogni placca può causare l’accumulo di rigonfiamenti a forma di sferoide lungo centinaia di assoni - i sottili fili cellulari che collegano ...
(Continua)
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