Un nuovo capo d’accusa pesa sull’intestino che finisce sul banco degli imputati come ulteriore fattore di rischio cardiovascolare: è il Lipopolisaccaride (LPS), una endotossina della parete dei batteri intestinali, che può raggiungere i vasi arteriosi provocando infiammazione e trombosi.
A rivelarlo una serie di ricerche effettuate da un team della Sapienza, coordinato dal professore emerito Francesco Violi, e pubblicate sulla prestigiosa rivista Nature Reviews-Cardiology. Questi risultati consentono di compiere passi in avanti nella conoscenza dei fattori che infiammano le arterie e favoriscono l’insorgenza dell’infarto.
Lo studio ha messo in evidenza che, per motivi legati a un disturbo funzionale della parete intestinale, la lipopolissaccaride (LPS) può attraversare la parete stessa e raggiungere le arterie favorendone l’infiammazione fino alla trombosi. I risultati hanno dimostrato ...
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