Le nuove linee guida dell’American Gastroenterological Association (AGA) certificano l’efficacia del trapianto di microbiota intestinale (IMT) nella prevenzione delle recidive di infezione da Clostridium difficile. La tecnica è indicata anche nei pazienti con infezione grave o fulminante che non rispondono ai normali trattamenti antibiotici, ma non è ancora raccomandata per altre patologie gastrointestinali.
La prima autrice del documento è Anne Perry, docente dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, che spiega: «La disbiosi intestinale, una diminuzione della biodiversità dei microrganismi commensali con riduzione dei microbi benefici e crescita eccessiva di patogeni, si associa a molte malattie digestive, sistemiche e immuno-correlate».
Il trapianto non solo migliora la disbiosi che svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi delle infezioni da Clostridium difficile, ...
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