Il senso dell’assunzione della terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa sta nella riduzione dei sintomi della condizione e non nelle presunte capacità preventive di malattie croniche.
Lo ha stabilito un documento pubblicato sul Journal of American Medical Association da esperti della US Preventive Services Task Force (USPSTF), che sconsigliano l’utilizzo dell’associazione estroprogestinica in post-menopausa o degli estrogeni nelle donne isterectomizzate in post-menopausa per la prevenzione di cardiopatie, ictus o demenza.
David Grossman, direttore dell’USPSTF, segnala addirittura il rischio di un effetto opposto: «Nelle donne in menopausa l'uso della terapia ormonale per prevenire patologie croniche può provocare danni anche gravi, che nel caso dell'associazione estroprogestinica includono un aumento del rischio di carcinoma mammario invasivo e di malattie cardiache, ...
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