(2° pagina) (Torna
alla 1° pagina..) 50 anni e il 54,5% di quelle sopra i 50 con tumori ovarici, con una specificità del 75%. I risultati sono stati ulteriormente convalidati su una seconda coorte di donne: 47 con un tumore ovarico e 227 controlli.
Nel secondo studio, gli scienziati hanno analizzato i cambiamenti epigenetici nei campioni di cellule della cervice di 329 donne con cancro della mammella con prognosi sfavorevole e 869 donne senza tumore.
Anche in questo caso le donne con carcinoma sono state identificate sulla base dell’impronta epigenetica, confermando i risultati in un altro campione più piccolo formato da 113 pazienti e 225 donne sane. Rispetto agli standard in uso, il test ha identificato il 30% in più di donne ad alto rischio di sviluppare un tumore al seno e più del 26% di donne a rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio.
"I nuovi dati - ha detto Martin Widschwendter, direttore dell'Istituto per la prevenzione e lo screening dell'Università di Innsbruck (Austria), che ha guidato entrambi gli studi - mostrano che possiamo identificare le donne [ad alto rischio] molto prima che arrivino alla diagnosi".
I ricercatori sono al lavoro anche per verificare la capacità del test di predire anche il tumore dell’utero e della cervice uterina. In questo modo si arriverebbe a un unico test per ben 4 tipi di cancro.
“Il test WID – si legge in una nota dello University College London, che ha partecipato alle ricerche - potrebbe rivoluzionare lo screening del cancro e consentire una visione olistica del rischio futuro di sviluppare questi quattro tumori utilizzando la genetica, lo stile di vita e l'ambiente, da un singolo campione di cellule del collo dell'utero”.
Notizie specifiche su:
tumori,
prevenzione,
cellule,
07/02/2022 Andrea Sperelli
Puoi
fare una domanda agli specialisti del forum
e iscriverti alla newsletter,
riceverai le notizie più importanti. |