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alla 1° pagina..) migliore qualità di vita e significativi minori costi rispetto al trattamento dialitico. In particolare, il trapianto di rene da donatore vivente è la migliore cura possibile per un paziente affetto da insufficienza renale terminale.
Nel Lazio lo scorso anno sono stati eseguiti con ottimi risultati 42 trapianti da donatore vivente, il 15,4 % di questo tipo di trapianti effettuati in Italia.
La tecnica consiste nel filtrare il sangue dei pazienti riceventi (prima del trapianto) in speciali filtri di plasmaferesi per rimuovere gli anticorpi antigruppo presenti.
Sono stati i chirurghi giapponesi i primi al mondo a effettuare trapianti con incompatibilità del gruppo sanguigno, mettendo a punto la tecnica. Da qualche anno alcuni centri italiani del Nord-Italia hanno iniziato a seguire l’esempio giapponese e americano, effettuando con successo il trapianto tra coppie donatore – ricevente con gruppo sanguigno AB0 incompatibile.
Ora questa procedura è possibile anche nel Lazio presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. I primi sei pazienti trapiantati presso l’Unità Operativa trapianti di rene del Policlinico Gemelli che hanno ricevuto un rene da donatore vivente ABO incompatibile stanno bene e con un’ottima funzione renale.
«Questa positiva esperienza», afferma il Professor Citterio, «consente di superare uno degli ostacoli al trapianto di rene da donatore vivente e permetterà anche nel Lazio di poter curare meglio i nostri pazienti con insufficienza renale cronica. Per l’anno in corso», conclude il professor Citterio, «vi sono già quattro pazienti in studio».
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22/02/2017 Arturo Bandini
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