Il nuovo farmaco per l'Alzheimer Lecanemab potrebbe bloccare alcuni aggregati della proteina beta-amiloide che fluttuano nel fluido del tessuto cerebrale raggiungendo anche regioni remote del cervello.
«Il nostro lavoro mostra per la prima volta che un farmaco può effettivamente curare le persone con Alzheimer e rallentare il declino cognitivo», afferma Dennis Selkoe del Brigham and Women's Hospital di Boston, autore dello studio pubblicato su Neuron.
I ricercatori sospettavano che l'effetto positivo del farmaco potesse essere associato alla sua capacità di legare e neutralizzare gli aggregati solubili di proteina beta-amiloide, noti anche come protofibrille o oligomeri, piccoli grumi liberamente fluttuanti della proteina beta-amiloide, ma finora nessuno aveva definito con rigore strutturale cosa fosse una protofibrilla o un oligomero a cui si potrebbe legare il lecanemab.
Gli ...
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