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alla 1° pagina..) millilitro di sangue sono presenti decine di migliaia di esemplari del virus Hiv. Di norma, il sistema immunitario va incontro a un sovraccarico di lavoro per cercare di combattere l'infezione, ma finisce per soccombere perché troppo debole.
Nei bambini oggetto di esame, invece, ciò non si verificava. Il sistema immunitario non tentava di eliminare il virus, il che gli consentiva di rimanere in allerta nei confronti delle altre possibili malattie.
Questa tecnica di difesa è, secondo gli scienziati, la stessa adottata da oltre 40 specie di primati nei confronti del Siv, il virus equivalente fra gli animali.
«In questi casi ha lavorato la selezione naturale, e il meccanismo è molto simile a quello riscontrato in questi bambini – osserva il prof Goulder -. Studiando questi ragazzini, potremmo riuscire a individuare una strategia completamente nuova, che con il tempo potrebbe favorire lo sviluppo di nuovi trattamenti efficaci per tutte le persone affette da Hiv».
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03/10/2016 Andrea Sperelli
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