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alla 1° pagina..) nostri risultati – afferma Myran – evidenziano un preoccupante legame tra l’uso di allucinogeni che richiede un approccio medico e un incremento del rischio di schizofrenia. Sebbene ci sia un enorme entusiasmo per gli approcci terapeutici a base di sostanze allucinogene, ricordare quanto siano ancora precoci e limitati i dati relativi a questi trattamenti”.
I dati considerati erano relativi a soggetti fra i 14 e i 65 anni residenti in Ontario dal 2008 al 2021. È stato preso in considerazione il cambiamento nel numero di visite al pronto soccorso per uso di allucinogeni nel corso del tempo e il rischio di ricevere una diagnosi di schizofrenia.
Entro tre anni da uno di questi episodi, il quattro per cento dei pazienti riceveva una diagnosi di schizofrenia, a fronte dello 0,15 per cento riscontrato tra la popolazione generale. L’uso di allucinogeni sembrava provocare un incremento del rischio di schizofrenia di 4,7 e 1,5 volte rispetto all’assunzione di alcol e cannabis, rispettivamente. I risultati non stabiliscono un nesso di causalità tra i due fattori, per cui sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti.
“I nostri dati – conclude Marco Solmi, altra firma dell’articolo – forniscono un’avvertenza tempestiva sui potenziali rischi dell’uso di allucinogeni al di fuori delle impostazioni dei trial. È fondamentale identificare i pazienti associati a un rischio più elevato, che dovrebbero essere soggetti a pratiche di reclutamento mirate e sicure”.
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18/11/2024 Andrea Sperelli
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