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alla 1° pagina..) del soggetto e delle condizioni che già manifestava prima del cambiamento”, spiega la Dottoressa Monica Bossi, medico chirurgo specialista in medicina interna, medicina integrata e funzionale, nutrizione biologica e nutraceutica, membro del Comitato Medico di Pure Encapsulations. “Questo difficoltoso riallineamento tra orologio biologico e ambiente potrebbe portare a soffrire maggiormente di depressione, di emicrania, avere conseguenze sulla salute metabolica, immunitaria ed epatica coinvolgendo miocardio (in alcuni casi) o tiroide. Spostare un'ora indietro l’orologio significa accelerare, forzando, il naturale assestamento del nostro organismo al cambiamento di disponibilità di luce progressivo tipico dell’autunno e al conseguente cambio dei ritmi fisiologici”.
E attenzione perché si rischia pure di ingrassare!
“Il difetto del sonno” - precisa Bossi – “oltre a non favorire la pulsatilità adeguata della leptina, l'ormone che regola la sazietà, porta anche a un incremento della grelina, l'ormone diurno che stimola la fame, soprattutto di cose dolci”.
Come affrontare, quindi, e superare nel migliore dei modi questo periodo di passaggio?
Ecco i 5 consigli e le utili indicazioni della Dottoressa Bossi:
- La sera prima del ritorno all'ora solare, quindi la notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, è consigliata una cena a base di carboidrati semplici non raffinati (ad esempio un piatto di riso o altri chicchi) con le verdure, oppure carne bianca, altrimenti frutta come prugne e banane o eventualmente un bicchiere di latte. Da evitare assolutamente carni rosse e primi con altre proteine animali.
- Sempre la notte tra il 29 e il 30 è opportuno andare a letto un'ora prima in modo da dormire lo stesso numero di ore al quale si è abituati e non un'ora in più.
- Prima di andare a letto può aiutare una doccia calda che predispone al sonno.
- Bisogna invece evitare di svolgere attività fisica nelle ore serali.
- Può essere opportuno, infine, per una durata che dipende dalle situazioni individuali di disequilibrio, l’utilizzo di supporti come gli adattogeni e i nutraceutici.
Ad esempio:
- la rodhiola che assieme al magnesio eleva la soglia di resistenza a qualsiasi tipo di stress (su umore, energia, fame e tendenza ad ingrassare);
- la vitamina D che, soprattutto se presa prima di dormire, stimola la risposta immunitaria innata e il tono dell’umore in senso positivo, come si evince da studi sulla depressione nei paesi nordici per poca esposizione alla luce (fonte di normale attivazione di questa vitamina);
- le vitamine del gruppo B che attivano la funzionalità cerebrale e l’energia generale e metabolica, agendo quindi anch’essi sulla soglia di fragilità dello stress;
- l’ashwaganda che, associata a selenio e zinco, aiuta a contrastare la fragilità tiroidea e quella depressiva nei soggetti predisposti;
- gli omega 3 (DHA/EPA) che sono utili a favorire la plasticità cerebrale;
- alcuni sintomatici del sonno oltre che della modulazione dell’astenia nervosa correlata anche a suscettibilità del sistema nervoso, in generale con il gaba, il luppolo, la camomilla, la valeriana e la melatonina.
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27/10/2023 Andrea Sperelli
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